Roma, 13 gen (Velino) – Torna a riunirsi, a 150 anni dalla fine del regno, il Parlamento delle Due Sicilie. Sarà l’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino a Napoli, sabato 16 gennaio alle 9,30, a ospitare l’iniziativa di carattere civico-culturale voluta dal Movimento neoborbonico che coinvolgerà imprenditori, professionisti, artigiani, artisti e numerosi giovani meridionali. “Non si tratta né di una manifestazione nostalgico-folkloristica, né di un’operazione partitico-secessionista”, spiega al VELINO Gennaro De Crescenzo presidente del Movimento neoborbonico. “È una chiamata alle proprie responsabilità per tutti quei meridionali provenienti da ogni parte del Mezzogiorno che avranno l’onore e l’onore di far parte di questa assemblea”. Il risorto “Parlamento” delle Due Sicilie, nelle intenzioni dei promotori, servirà principalmente a formare la classe dirigente del futuro. “Ne faranno parte cento persone – dichiara De Crescenzo – e verrà creato una sorta di ‘governo luce’ chiamato così per distinguerlo da quello ‘ombra’. Di conseguenza ci saranno anche dei ‘ministeri’ (Interni, Economia, Agricoltura, Industria e Commercio, Pari opportunità Nord-Sud, Beni culturali, Turismo) che saranno commissioni di lavori composte da persone con determinate competenze acquisite per passione o motivi di lavoro. A questi ‘ministeri’ spetterà il compito di esaminare i provvedimenti a favore o a sfavore del Sud decisi dal governo di Roma e sottoporre di conseguenza progetti e iniziative a deputati, senatori e amministratori locali. Sarà un’assemblea itinerante perché se la prima seduta si terrà al Maschio Angioino, quelle successive saranno ospitate in altri luoghi simbolo del regno di Napoli”.
De Crescenzo focalizza gli obiettivi principali dell’iniziativa. “Il compito che ci poniamo – spiega – è quello di suggerire progetti e iniziative al mondo politico e controllare cosa viene fatto di bene e di male per il Sud a livello locale e nazionale. Vogliamo essere il più pragmatici possibile: progettare, pianificare, controllare e fare da mediatori tra la politica e i problemi del Mezzogiorno. È una sfida che lanciamo soprattutto al Sud che si lamenta sempre di non essere rappresentato o difeso e di non avere classe dirigenti. Credo sia giunto il momento che il Meridione formi autonomamente le proprie classi dirigenti e proponga e discuta di cose concrete”. Inevitabile pensare che alla fine possa nascere l’ennesimo “partito del Sud”. Un’ipotesi, però, del tutto scartata dal presidente del Movimento neoborbonico. “Solo negli ultimi mesi saranno venuti fuori almeno 60 partiti del Sud – evidenzia De Crescenzo -: da quello evocato da Lombardo e Miccichè a quelli sorti spontaneamente nei singoli paesi. Oramai ci si sveglia la mattina, si crea un gruppo su Facebook e subito dopo si fonda un partito. A noi un percorso del genere non interessa. Perché se non ci sono i mezzi, gli uomini giusti e le strategie è inutile creare i partiti. Serve invece la politica vera, quella delle proposte e dei progetti”.
Come sono stati scelti i cento rappresentati del ‘Parlamento’ neoborbonico? “Inevitabilmente è stato fatto un meccanismo di autoselezione in base a competenze acquisite sul territorio per motivi professionali o personali – risponde De Crescenzo -. Ci sono rappresentanti di associazioni e gruppi che hanno lavorato attivamente con dei blog negli ultimi anni e sono stati premiati con questa ‘nomina’. Sul web abbiamo due milioni di contatti. Mi piace ricordare, per limitarci al panorama di internet, la seguitissima Rete Due Sicilie gestita da Alessandro Romano. Ci tengo inoltre a sottolineare che non ci siamo minimamente posti il problema di come la pensino ideologicamente e politicamente questi cento ‘deputati’. Sono persone totalmente trasversali. L’importante è che abbiano a cuore il Sud”. L’esponente neoborbonico chiarisce che non vi è nessuna finalità eversiva o sovversiva nell’iniziativa. “Anzi – evidenzia -, proprio perché siamo consapevoli che il sistema politico nazionale e locale esistente non può essere cambiato in 48 ore, sappiamo che diventa fondamentale utilizzarlo intelligentemente suggerendogli noi proposte e progetti”. De Crescenzo, che non ricoprirà la carica di “premier” (“è una figura che non abbiamo previsto – spiega -, molto meglio avere vari coordinatori”), indica la prima campagna a cui si dedicherà il ricostituito Parlamento: “Ci occuperemo della produttività del territorio. Uno dei primi punti da sviluppare in termini imprenditoriali è la valorizzazione e la difesa dei prodotti meridionali. Abbiamo pensato a un’anagrafe delle imprese del Mezzogiorno e alla loro riorganizzazione. Così come alla creazione di una Fiera che potrebbe mettere assieme i produttori e farli conoscere tra loro”.
Se quest’anno cade l’anniversario della fine del regno delle Due Sicilie, il 2011 sarà il momento delle celebrazioni per il 150esimo dell’unità d’Italia. Cosa si aspettano i neoborbonici da questa ricorrenza? “Chiediamo solamente che sia favorita la verità sulla storia del nostro Paese – risponde De Crescenzo -. Ripeto: non vogliamo né la secessione né rinneghiamo l’unità d’Italia. Ci interessa riportare a galla la verità storica. Una esigenza sentita anche dal ministro per i Beni e le attività culturali Sandro Bondi e dallo stesso premier Berlusconi che hanno parlato spesso della necessità di evitare, oltre le spese eccessive, anche le retoriche. Il mio è un augurio da italiano: la nostra nazione non può essere costruita sulle falsità, le menzogne e la retorica. Bisogna ritrovare un’identità italiana con tutte le storie che sono state negate in questi anni – conclude l’esponente neoborbonico -: dai massacri, ai saccheggi subiti dal Sud nel periodo dell’unificazione nazionale, per arrivare a tutto quello che ha offerto il Mezzogiorno al Paese in termini economici e di vite umane durante le guerre mondiali e negli anni successivi”.
 
(gat) 13 gen 2010 19:15
  
fonte www.ilvelino.it