Noi a Napoli conosciamo e pratichiamo l’ironia da 3000 anni: erano delle nostre parti commediografi greci e latini, nelle nostre città i teatri più importanti di quel tempo e da lì, poi, autori che hanno segnato la storia della letteratura anche comica da Basile a Cortese fino a Totò o Eduardo. Ieri a Verona, in occasione della partita con il Napoli, è stato esposto uno striscione con le bandiere russe e ucraine e le coordinate di Napoli evidentemente con un invito (secondo gli striscionisti) a bombardare la nostra città. In un momento drammatico come questo, questa non è ironia. Questa è una vergogna. E sarà una vergogna anche il disinteresse dei media e degli opinionisti più o meno idioti e più o meno famosi dei social (“scherzavano, 4 cretini, non diamogli importanza”). E sarà una vergogna anche l’intervento ridicolo delle istituzioni calcistiche con le loro multe o le loro dichiarazioni inutili (“è fuori dallo stadio, non possiamo intervenire ma condanniamo” ecc. ecc.). Immaginate solo cosa poteva succedere se al centro di quello striscione ci fossero state altre città o altre comunità. Si sarebbe scatenato (giustamente) un inferno mediologico e politico. Ma lì si parla di odio verso Napoli e il Sud e, come diciamo sempre, in Italia esiste il razzismo nel razzismo. E lo schema è quello adottato da sempre: indignazione (giusta) di fronte agli ululati razzisti, indifferenza verso cori prolungati e articolati di migliaia di persone che infangano un’intera popolazione augurandosi con odio la sua morte.
Lo diciamo da sempre: altro che “è solo calcio”. Altro che “vittimismo” (l’accusa di chi in genere tifa per altre squadre e si vergogna pure di ammetterlo).
Questa roba ha già fatto vittime (il povero Ciro Esposito ucciso solo in quanto “napoletano”). Questa roba da 160 anni diventa politica sulla linea “sono inferiori, rubano, sprevano, sono incapaci anche di farsi aiutare, inutile aiutarli” ecc. ecc. ecc. Questa roba, nella complicità e nel silenzio di media e politici nazionali (e locali), è alla base della nascita e della mancata risoluzione delle questioni meridionali. E anche per questo non ci stancheremo mai di denunciarla nei nostri piccoli spazi.
PS Il Movimento Neoborbonico ha chiesto alla Figc di avviare, con le forze dell’ordine, un’inchiesta seria, di chiedere alla società veronese un intervento urgente e di procedere con opportune penalizzazioni per responsabilità oggettiva (chi ha fatto quello striscione è stato e sarà nel suo stadio).