Per la prima volta, forse, nella storia del Sud dal 1860 ad oggi, 500 sindaci meridionali si sono uniti a prescindere da colori e partiti per rivendicare i diritti del loro territorio e in questo caso il 70% circa dei fondi assegnati dall’Europa proprio per colmare i divari Nord/Sud.
Non sappiamo se di fronte alle logiche che conosciamo da 160 anni riusciranno a vincere questa “battaglia”, la nostra “battaglia”, sia come movimento neo-meridionalista che da semplici meridionali, visto che per quei fondi passa il futuro dei nostri giovani. Sappiamo anche che dopo 160 anni di discriminazioni il Sud deve avere gli stessi diritti del resto dell’Italia e dell’Europa, diritti che in tutti questi anni le classi dirigenti nazionali e quelle locali non hanno voluto o saputo assicurare. E mentre il “partito unico del Nord” contina a raccogliere consensi e successi (ben oltre la Lega), il nostro slogan “né a destra né a sinistra ma a Sud” è l’unica strada possibile. Quella che quei 500 sindaci hanno iniziato a percorrere. Il nostro augurio e la nostra speranza è che non si fermino e noi con loro qualsiasi tipo di sostegno e abbiamo già inviato ai responsabili la (confortante e pronta) risposta che abbiamo ricevuto dalla Commissione Europea sui controlli relativi ai finanziamenti.
MOVIMENTO PER IL NUOVO SUD