In questi giorni in tanti ci siamo emozionati alla notizia che una Nazionale delle Due Sicilie sarà presente in un torneo di calcio, anche se non riconosciuto dalla FIFA.
Eppure una Nazionale delle Due Sicilie, senza far rumore ha già calcato i campi di calcio. Non solo. Ha anche vinto lo Scudetto.
Fin da ragazzino ero appassionato di storia del Regno di Napoli e non mi sfuggiva che il Napoli del primo, indimenticabile scudetto aveva una rosa piena di calciatori Napoletani, Campani e Meridionali. Allora mi sembrò più che altro un caso. Oggi vi propongo i nomi di quella rosa:
Ciro Ferrara: Napoli
Giuseppe Bruscolotti: Sassano (Salerno)
Tebaldo Bigliardi: Catanzaro
Antonio Carannante: Pozzuoli (Napoli)
Massimo Filardi: Salerno
Raimondo Marino: Messina
Giuseppe Volpecina: Caserta
Luigi Caffarelli: Napoli
Costanzo Celestini: Capri
Fernando De Napoli: Chiusano S. D. (Avellino)
Francesco Romano: Saviano (Napoli)
Andrea Carnevale: Monte San Biagio (Latina, ma nei confini del Regno)
Raffaele Di Fusco: Napoli
Ciro Muro: Napoli
Pietro Puzone: Acerra (Napoli)
Nicola Sciacca: Marsala (Trapani)
Roberto Carannante: Pozzuoli (Napoli)
Enrico Zazzaro: Napoli
E poi il più Napoletano di tutti: il Re di Napoli, il Dio del Calcio, lo Scugnizzo che andò a Torino e gliene mise 6 all’avvocato Agnelli.
Certo c’erano anche Bagni, Giordano, Renica e Garella. Ma trovatemi una squadra di Serie A con 18 italiani su 23 giocatori.
Oggi conosco la storia personale di quel grande Napoletano che è Corrado Ferlaino, che volle lo stemma della nostra Nazione sugli abbonamenti del Calcio Napoli, che si fece “carceriere di Maradona” sapendo di non fare il bene di un uomo che amava, ma si prese la responsabilità di quel sacrificio per il bene della sua terra e che oggi si occupa del recupero delle dimore storiche che sono uno dei simboli del nostro splendore.
E conoscendo quell’uomo e quella storia, oggi so che non vi fu nulla di casuale: quella era la sua Nazionale delle Due Sicilie.
E vinse. Vinse campionati e coppe.
Contro tutto e contro tutti, come sempre.
Sapendo cosa avrebbe pagato.
Ma quella era una Nazionale. La Nazionale delle Due Sicilie. Era stata costruita per vincere. E vinse!