UN RIGURGITO DI AUTONOMIA NORDISTA?
È nato il governo Draghi: evviva? Più di qualche perplessità suscitano le scelte in alcuni ministeri chiave per le sorti del Meridione e le perplessità non sono state fugate dal primo discorso del premier. Due scelte in particolare preoccupano oltremodo: il Ministero per lo Sviluppo Economico e quello per gli Affari Regionali. Il primo gestito da Giancarlo Giorgetti (Lega) ed il secondo da Maria Stella Gelmini (FI). Appare innanzitutto evidente la discontinuità con il governo precedente che aveva affidato a due personalità completamente diverse per estrazione politica e tecnica, i ministeri in questione. Ma partiamo da Giorgetti: le persone più attente ricorderanno che il neo-ministro ha in pratica messo da parte i dati sulla perequazione nel 2015, favorendo la nascita del principio della spesa storica che tanti danni ha provocato al Sud, con la sottrazione di circa 60 miliardi di fondi ogni anno. La Gelmini, dal canto suo, viene ricordata per essere stata la ministra dell’istruzione del governo Berlusconi, fautrice di una riforma che badava più a tagliare i costi che a formare i ragazzi, oltre al fatto che in sostanza cancellò gli autori meridionali nelle scuole perché “non significativi”. Da ultimo, in una celebre intervista, dichiarò che il Gran Sasso (Abruzzo) ed il CERN di Ginevra erano uniti da un tunnel… (sic!). Al di là delle considerazioni sulle persone, siamo consapevoli che la scelta di Draghi è certamente frutto delle consultazioni con il Presidente Mattarella per tenere buoni i partiti e definire l’equilibrio parlamentare, ma la questione centrale è se le stesse scelte rappresentino anche e soprattutto la volontà di cedere alle pressioni del mondo economico nordista sulla gestione dei fondi europei. Una persona intelligente e preparata come Mario Draghi non può non sapere che il rilancio e lo sviluppo di questo paese debbano necessariamente partire dal SUD, ma allo stesso tempo non possiamo non considerare l’ingerenza e la prepotenza dei poteri più o meno occulti quando si tratta di spartire i denari… Il Movimento per il Nuovo Sud vigilerà attentamente sulle attività del nuovo governo e sarà pronto a dare battaglia all’occorrenza.
Augusto Forges Davanzati