Il “parlamento del Sud” (“parlamento delle Due Sicilie”) nasce come un’iniziativa di carattere civico-culturale nel necessario e attuale dibattito sul Sud e sui suoi numerosi problemi tuttora irrisolti.
Il Mezzogiorno d’Italia, dal 1860 ad oggi, a 150 anni dalla nascita dell’Italia, non ha avuto (e non ha ancora) classi dirigenti: il “Parlamento del Sud” rappresenta il tentativo di coinvolgere larghe fasce delle antiche popolazioni dell’antico Regno delle Due Sicilie sempre più deluse e lontane dai temi legati al nostro territorio.
Perché questa iniziativa
L’attuale dibattito sul nuovo assetto federalistico dello Stato Italiano rende più che mai necessaria e attuale la partecipazione a questo dibattito di meridionali consapevoli, fieri e anche responsabili del loro territorio, delle problematiche e delle potenzialità che esso presenta.
Il “parlamento”, nel rispetto degli organismi e delle leggi della Repubblica Italiana, degli enti locali e sovranazionali, avrà il compito di sollecitare e stimolare il dibattito sui temi troppo spesso dimenticati della questione meridionale.
Obiettivi
Il “parlamento” utilizzerà, a tale scopo, gli strumenti legislativi vigenti quali ad esempio, quello della petizione (art. 50 della Costituzione) grazie al quale tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità.
Il “parlamento”, poi, si farà carico di comunicare suggerimenti, proposte o denunce ai Ministeri del governo in carica e agli organi preposti presso il Parlamento Europeo o ai competenti assessorati locali.
Sulla base dei riferimenti storici delle istituzioni del Regno (le antiche Province), della città di Napoli (i Sedili) e delle antiche Corporazioni (attuali categorie produttive), nelle province e nelle regioni, sarà “eletto” un numero proporzionale di “deputati” in base alla percentuale di abitanti.
Azione
I “deputati” che saranno anche chiamati simbolicamente: “Consiglieri delle Due Sicilie” hanno il compito di partecipare alle riunioni periodiche convocate sul sito ufficiale:
dare il proprio “voto” alle consultazioni proposte dagli “elettori” o dai “deputati”;
partecipare ad almeno una riunione annuale che si terrà presso la sede del “parlamento” a Napoli;
svolgere i propri compiti all’interno delle “commissioni” o “ministeri” previsti dal regolamento;
far conoscere e diffondere le finalità e le decisioni prese dal “parlamento”.
I responsabili svolgeranno attività di: Controllo delle attività dei ministeri del governo nazionale in carica ed eventuale segnalazione di provvedimenti non corretti o ingiusti nei confronti del Sud;
formulazione di “progetti di legge”, proposte, suggerimenti legati al proprio settore e che saranno inviati agli organi competenti.
Organizzazione sul territorio
Le Province saranno rappresentate da sovrintendenti regionali.
I 100 consiglieri saranno scelti in base alla loro antica provincia di provenienza
Abruzzo Citra – Abruzzo Ultra
Calabria Citeriore – Calabria Ulteriore
Basilicata
Molise
Bari – Capitanata – Otranto
Principato Ultra
Principato Citra
Terra di Lavoro
Sicilia
I consiglieri di Napoli saranno scelti in base al loro quartiere di appartenenza o riferimento collegandosi culturalmente agli antichi Sedili Napoletani:
Popolo (Secondigliano, Scampia, Poggioreale, Pianura, San Pietro);
Montagna (Vomero, Camaldoli, Arenella, Chiaiano);
Capuana (San Lorenzo, Vicaria);
Portanova (Mercato, Pendino);
Porto (Porto, Montecalvario);
Forcella (Centro antico);
Nilo (Napoletani all’estero);
Commissioni
Si prevede l’istituzione di “commissioni”:
Economia e Finanze
Agricoltura, Industria e Commercio (Attività produttive)
Beni Culturali e Ambiente
Istruzione
Grazia e Giustizia
Interni e esteri
Meridionali all’Estero
Pari Opportunità Nord-Sud
Opere Pubbliche, infrastrutture e trasporti
Sanità
Comunicazione
Turismo e sviluppo
Sport e Spettacolo
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