Il tasso di disoccupazione più elevato d’Europa e un prodotto interno lordo in picchiata, in un quadro che era già preoccupante prima della crisi economica: è questa la situazione della Campania, secondo il rapporto sull’economia regionale di Bankitalia, presentato oggi a Napoli. Hanno partecipato all’incontro fra gli altri il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, il direttore della sede di Napoli della Banca d’Italia Sergio Cagnazzo, il responsabile del nucleo per la ricerca economica della sede di Napoli di Bankitalia, Giovanni Iuzzolino, il rettore dell’Università Federico II di Napoli, Guido Trombetti e il sindaco di Napoli Rosa Iervolino Russo.
«Il 2008 – ha spiegato Iuzzolino – è andato peggio per la Campania, anche se è una regione poco industrializzata e poco esportatrice. Gli effetti della crisi sono più severi per l’incapacità di crescita economica registrata dalla regione». Da segnalare il calo del Pil del 2,8%, che per Iuzzolino rappresenta «un salto indietro di sette anni per la Campania, e un duro colpo assestato a una struttura fragile». Secondo il responsabile del rapporto sull’economia regionale, «la Campania non ha recuperato nulla del suo ritardo di sviluppo accumulato negli ultimi 50 anni». Altro dato preoccupante, l’ultimo posto della Campania nella graduatoria dei tassi di occupazione delle regioni europee, cui si aggiunge l’aumento della percentuale di famiglie al di sotto della soglia di povertà, che raggiunge quota 22%. «La Campania si segnala anche – ha aggiunto Iuzzolino – per un’elevata sperequazione nella distribuzione dei redditi. Senza contare il fatto che essere poveri in questa regione è peggio che esserlo nelle altre, data la mancanza di servizi adeguati».
Quanto all’economia sommersa, il suo peso è di circa un quinto del Pil regionale e la sua incidenza è doppia rispetto alla media nazionale. A questi dati bisogna poi aggiungere che la crisi ambientale ha portato a un calo dei flussi turistici del 5-7%. Anche la spesa pubblica è in calo e c’è un forte rallentamento dei prestiti, ha aggiunto Iuzzolino. Secondo quanto emerge dal rapporto, Il pil è calato in tutti i settori ad eccezione di quello agroalimentare. 
Fonte www.ilmattino.it