Le dichiarazioni a caldo del regista Nicola Guarino.

Terminate il 9 marzo le riprese di ‘Immoral love’ di Nicola Guarino, remake del film giapponese ‘Lowlife Love’ sceneggiatura e regia originali di Eiji Uchida, prodotto nel 2015 dall’inglese Adam Torel per la Third Window Films, dopo il primo giro di manovella del 16 novembre 2017. La sceneggiatura, l’adattamento e la collaborazione artistica sono di Vittorio Adinolfi e Giovanni Del Monte, la produzione è di Dina Ariniello e SASI Pro con Iozzz film.

Il film, interamente girato a Napoli, ha un cast numeroso. Protagonista maschile è Giovanni Del Monte, tre le figure femminili principali che ruotano attorno a Simona Barattolo, ovvero Giovanna Landolfi, Francesca Laino e Noemi Coppola, sfaccettature dello stesso personaggio. Quindi Diego Sommaripa, Marcello Cozzolino, Amedeo Ambrosino, Maria Basilicata, Giuseppe Natale, Pasquale Ziello, Valentina Iniziato, Sarah Tortiello, Marco Cavalli, Laura Spimpolo, Romina Romano, Grace Lecce Terry Rey, Claudia Bojancow, Alberto Pagliarulo, Paolo Gentile e lo stesso Nicola Guarino. Partecipazione eccezionale di Daniela Cenciotti.

Canzoni dei Ventinove e Trenta, una band partenopea composta da Carlo de Rosa, voce, Pasquale Di Marino, batteria, Roberto Veneri, chitarra, Francesco Verrone, basso, Alessandro Zinno, sassofono, colonna sonora originale di Giulio Fazio.

In proposito Nicola Guarino dichiara:

“Questo lungo viaggio che, mesi fa, sembrava irrealizzabile, per ora è terminato. Abbiamo superato la parte più pesante, quella delle riprese, ma, andando di pari passo con la fase del montaggio, il film, nel suo complesso è già visibile. È stata una prova di coraggio, non un miracolo, ma una forza di volontà di Dina Ariniello, me stesso e Giovanni Del Monte, che è stato centrale nel suo ruolo, dato che è sempre in scena, con tutti gli altri attori.

Credo che la storia della produzione di un film sia essa stessa interessante da raccontare, almeno quanto la pellicola, e sono certo che ‘Immoral love’ sia una proposta innovativa, che non faccia il verso a niente di attualmente noto, non un mainstream, ma un prodotto e anche una tesi, una commedia che riporta una vicenda originale: l’unico film napoletano degli ultimi anni a non parlare di camorra, di rifiuti, di amore sentimentale, di poliziesco, di mare, di bambini disadattati, di delinquenza.

È, piuttosto, il tentativo di far notare a tutti che è possibile realizzare un film in collaborazione con persone che si trovano dall’altro lato del mondo, il Giappone, e, contemporaneamente, essere divertente e stimolante senza essere stati né troppo intimisti, né troppo realisti, né troppo surreali.

Spero che venga apprezzato così come lo abbiamo inteso. Aspettiamo che sia nelle sale per vedere il riscontro di pubblico e critica”.