Due giorni napoletana per Carlo di Borbone. Lo scorso venerdì 21 novembre l’erede di casa Borbone è giunto a Napoli da Palermo per trascorrere due giorni nel capoluogo partenopeo. L’occasione propizia per la visita era la messa per l’ultimo Re delle Due Sicilie, Francesco II, a centoventi anni dalla sua scomparsa. Giunto a Napoli il principe è stato invaso dal calore e dall’affetto dei napoletani, di chi conosce la storia e di chi pur ignorando le vicissitudini risorgimentali era incuriosito dalla presenza di un sovrano “napoletano”. Il Movimento Neoborbonico, impegnato dal ’93 in un’operazione culturale mirata a riscrivere la storia risorgimentale in difesa di un orgoglio meridionale di cui il sud è stato privato, ancora una volta ha curato la due giorni napoletana di Carlo. Venerdì pomeriggio il Principe è stato accompagnato al centro storico di Napoli, dove ha percorso le strade più antiche accompagnato da centinaia di neoborbonici, appassionati e semplici curiosi. Le tappe per le vie del centro hanno visto il Principe far visita a Palazzo Venezia, sede dell’antica ambasciata veneta a Napoli e lungo la via dei pastori. Durante il percorso l’erede di casa Borbone è stato omaggiato a suon di classici napoletani, con Torna a Surriento e ‘O Sole mio. A Via San Gregorio Armeno Carlo ha ricevuto l’abbraccio delle storiche botteghe che con saluti e doni hanno reso omaggio alla sua visita. Il Maestro Enrico Napolitano ed il Maestro Aldo Vucai hanno tributato l’arrivo del nobile con una miniatura di un busto di Francesco II di Borbone, dono molto gradito. A Vico Purgatorio ad Arco il principe è stato accolto con fuochi d’artificio, tra lo stupore dei presenti e degli abitanti dei bassi dei vicoli di Napoli. Un’accoglienza da Re, insomma, tra i “Viva ‘o Rre” a cui Carlo è abituato specie quando fa visita a Napoli. Accoglienza da Re anche all’Archivio Storico del Vomero, il locale borbonico dove Sua Maestà ha trascorso la serata del Venerdì laddove è stato accolto dal padrone di casa Luca Iannuzzi e dalla consorte Debora Di Meo. Il sabato mattina dopo aver fatto visita alla Scuola Militare della Nunziatella, Carlo di Borbone è stato accompagnato presso la chiesa di San Ferdinando di Palazzo in Piazza Trieste e Trento. Lì Movimento Neoborbonico, Giglio e il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio hanno organizzato la messa in suffragio di Franceschiello, in occasione dei centoventi anni dalla sua scomparsa nel 1894. La celebrazione è stata anticipata dagli interventi del Marchese Pierluigi Sanfelice e del Professor Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico. La Santa Messa presieduta da Monsignor Pasquale Silvestri in latino, si è svolta nella massima solennità alla presenza di Carlo di Borbone, di Cavalieri e Dame, autorità e una folla di appassionati e curiosi giunti per l’occasione. Hanno assistito alla Santa Messa il consigliere comunale di Caserta Luigi Cobianchi, in rappresentanza del sindaco Pio Del Gaudio e il Sindaco di Ciorlano Mauro Di Stefano. Presente alla celebrazione anche l’attore Patrizio Rispo, che non ha mai nascosto le sue simpatie neoborboniche. Dopo la Santa Messa Carlo di Borbone ha ricevuto nuovamente l’abbraccio della folla all’esterno della Chiesa di San Ferdinando e si è poi recato presso la Chiesa di Santa Lucia a Mare per assistere al pranzo offerto dall’Ordine Costantiniano di San Giorgio a 70 poveri. Il ritorno a casa per l’erede di Casa Reale di Borbone è di sicuro con qualche dono in più offertogli dall’estro e dall’affetto del popolo napoletano, ma anche con l’ulteriore conferma della stima della gente di Napoli, riconoscente nei confronti della famiglia reale.
Domenico Matania