I ragazzi di Benitez vincono per 2-0 il match clou della decima giornata che li vede impegnati con la fortissima Roma di Rudi Garcia grazie ad una prestazione maiuscola di tutta la squadra. Tanto pressing e giocate di qualità in ogni reparto fin dal fischio di inizio fanno sì che il risultato venga sbloccato già al 3’ dal Pipita con una rovesciata spettacolare che trafigge De Sanctis. Il primo tempo è un assolo partenopeo: gli azzurri, in completo controllo del possesso palla, producono continue accelerazioni brucianti che seminano il panico nella retroguardia giallorossa, denotando la schiacciante superiorità degli azzurri nella prima frazione di gioco (i due legni colpiti da Callejón e Hamsik ne sono una prova).  Nella ripresa Garcia dà la scossa ai suoi ma è troppo tardi: sbilanciata dagli innesti di Iturbe, Destro e infine Ljajic la Roma incassa il raddoppio di Callejón che cala il sipario sulla sfida. Benitez entusiasta: «oggi si è vista una grande prestazione della squadra. Non abbiamo sofferto il forte attacco giallorosso e abbiamo creato almeno sette palle gol. Ora dobbiamo pensare partita per partita». Poi la dedica: «Abbiamo onorato la memoria di Ciro. Vittoria dedicata a lui».

LA MEMORIA. È una partita speciale. I ragazzi di Benitez riaffrontano la Roma per la prima volta dopo i tragici avvenimenti di Coppa Italia del 3 maggio scorso. La memoria di Ciro Esposito, vittima innocente degli scontri con la tifoseria giallorossa, è diventata un baluardo dell’antiviolenza, un simbolo dello sport tollerante, sano ed educativo. Purtroppo, però, le parole riconcilianti espresse da Antonella Leardi, la madre di Ciro, e dalle due società non sono bastate per evitare che la trasferta fosse inibita ai tifosi romanisti e che la squadra giallorossa fosse blindata da cinquecento agenti delle forze dell’ordine. Uno scenario che francamente a poco a che vedere con lo sport. Da segnalare, inoltre, uno striscione con toni minacciosi esposto in Curva B nel secondo tempo, ma l’auspicio è che in futuro il buonsenso prevalga sulla violenza. Per fortuna, comunque, non ci sono stati problemi di ordine pubblico.

LA PARTITA. Ore 15. Il San Paolo è una bolgia anche se non fa registrare il pubblico delle grandi occasioni: trentamila spettatori, un magro risultato per un’arena abituata a ben altri numeri. Benitez non vuole correre rischi e schiera la migliore formazione possibile in questo momento. Ghoulam confermato a sinistra, Jorginho preferito ad Inler in coppia con David Lopez e Insigne prende il posto di Mertens rispetto al match di Bergamo. La Roma risponde con il tridente leggero, Totti centravanti affiancato da Gervinho e Florenzi. In mediana si affida al trio Pjanic-Keita-Nainggolan, con De Rossi lasciato a sorpresa in panchina. L’assetto tattico scelto da Garcia è simile a quello che ha spaventato il Manchester City in Champions. I numeri della Roma, d’altronde, sono eccezionali: è l’unica squadra di questo campionato a non aver ancora subito gol su azione e ha tenuto finora la porta inviolata sette volte. Il Napoli, però, non teme il confronto e fin dai primissimi istanti di gioco fa capire ai giallorossi che stavolta il match avrà una sola squadra padrona del campo. Dopo tre minuti Insigne serve un assist involontario (palla deviata da Torosidis) a Higuain che in mezza rovesciata insacca alle spalle di De Sanctis, siglando il vantaggio. All’11 ancora Insigne pericoloso con il tiro a giro, ma l’ex portiere azzurro si supera deviando la palla in calcio d’angolo. Un minuto dopo Callejón in ripartenza prova la sassata dal limite dell’area ma la sfortuna gli nega il gol e la palla è respinta dall’incrocio dei pali. Gli azzurri ormai sono padroni del match e fanno il bello e il cattivo tempo in area avversaria: di nuovo Insigne, il migliore dei suoi nel primo tempo, manda a spasso due difensori sulla sinistra e colpisce in diagonale mancando di poco lo specchio della porta. Al 41’ Hamsik inventa una palla tagliata in area su cui si avventa in ritardo Callejón il cui tiro si spegne debolmente sul fondo. Dopo due minuti Higuain stoppa il pallone con poca precisione in area su assist meraviglioso di Insigne, ma l’azione prosegue e il tap-in di Hamsik a porta sguarnita colpisce un altro legno. Nella ripresa la Roma si desta dal torpore e inizia a produrre azioni d’attacco, ma Benitez può fare affidamento su un Koulibaly in condizione stratosferica che argina in modo egregio le sfuriate letali di Gervinho. Al 53’ arriva l’occasione più pericolosa dei giallorossi con una serpentina di Pjanic che serve una palla invitante a Florenzi, ma l’attaccante della Nazionale spedisce a lato da posizione favorevole. Ancora quest’ultimo protagonista poco più tardi servito in profondità sul filo del fuorigioco, ma Rafael è attento e devia in corner. Il Napoli ora sfrutta le ripartenze giocando di rimessa: al 64’ Koulibaly, monumentale, si lancia in una straordinaria progressione che culmina con l’assist per Callejón il cui pallonetto risulta troppo morbido e viene spazzato da Nainggolan sulla linea di porta. Garcia allora sa che deve provare il tutto per tutto e manda in campo Destro, Iturbe e dopo poco Ljajic. Benitez risponde inserendo Gargano al posto di un discreto Hamsik e Mertens che rileva Insigne, tra i protagonisti del match. All’80’ David Lopez è costretto ad uscire per infortunio: al suo posto entra Inler che cinque minuti dopo intercetta la palla giusta in ripartenza e serve il Pipita che legge il movimento di Callejón e lo mette nelle migliori condizioni per firmare il 2-0 e l’ottava rete personale in campionato. Termina così l’incontro che consegna agli azzurri rinnovate certezze e un’autostima certamente rinvigorita. Tre punti che fanno classifica e morale. Una vittoria che può segnare la svolta della stagione.

IL POST GARA. Rafa Benitez è parso raggiante ai microfoni Sky dopo il match: «È la vittoria di una squadra che lavora accanto ai tifosi. Così facendo si possono vincere tante partite insieme». Poi, interrogato sul possibile inserimento in corsa del Napoli nella lotta scudetto lui ha risposto così: «Dobbiamo pensare una partita alla volta, senza guardare la classifica. Oggi sono soddisfatto». Più di un’investitura ufficiale, però, viene dalle parole di Rudi Garcia che senza giri di parole ha riconosciuto tutti i meriti dell’avversario: «il Napoli è stato più forte e ha vinto meritatamente». Dichiarazioni che fanno effetto e che non possono lasciare indifferenti un gruppo, quello azzurro, che fino a due settimane fa – dopo la pesante sconfitta contro lo Young Boys – sembrava fosse giunto al capolinea. Oggi invece il quadro è ben diverso e questo Napoli ha l’opportunità di ripartire dai propri errori e di rinnovare le proprie forze come ha fatto mirabilmente lo stesso Higuain, a secco nelle prime sette di campionato e poi capace di segnare cinque reti nelle ultime tre giornate. Lui condottiero di una squadra che ormai si è scrollata di dosso tutte le sue paure. La strada imboccata è quella giusta. Il passo più difficile sarà quello di dare continuità ai risultati positivi, per non rivedere più il Napoli sprecone col Chievo o l’Atalanta di turno. I ragazzi di Benitez sono ad una svolta. L’imperativo è vincere. Ripartire si può. Parola del Pipita.

Domenica 02 Novembre 2014

Dario Di Pascale

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