Finisce 1-2 per gli azzurri una partita molto combattuta, dai ritmi altissimi ed equilibrata ben oltre le aspettative. Il Genoa di Gasperini si è dimostrato l’avversario peggiore da affrontare in questo momento, già fisicamente pronto e aggressivo a tutto campo. Il gol di Callejón al 3’ lascia subito pensare ad una partita in discesa, ma la tenacia e l’organizzazione di gioco dei rossoblù portano al pareggio di Pinilla, in chiusura di primo tempo. Nella ripresa, con le squadre allungate per la fatica, il gol-vittoria può arrivare da entrambe le parti: il Napoli ne spreca tre, poi, quando tutto sembra deciso per il pari, arriva De Guzman, al debutto, che nel recupero trova il varco giusto e appone il suo sigillo sulla vittoria.
GENOA. Buona la prima, avrà pensato il patron Aurelio De Laurentiis. Una vittoria cercata, voluta e infine ottenuta all’ultimo respiro con un pizzico di fortuna proprio grazie alla rete di uno dei nuovi acquisti tanto discussi dai tifosi e dagli addetti ai lavori. Inutile nascondere che la campagna acquisti non è stata all’altezza dei proclami societari di inizio estate, ma il gol del centrocampista olandese, all’esordio assoluto nel campionato italiano, è sicuramente un elemento confortante per il futuro, per poter sperare in quella competitività a lungo auspicata da Benitez. Nelle ultime ore sono stati annunciati anche le cessioni di Dzemaili e Pandev al Galatasaray e l’arrivo di David Lopez dall’Espaniol per 5 milioni di euro: gli ultimi movimenti, questi, di un mercato mai entrato nel vivo e soprattutto deficitario nei punti nevralgici in cui la squadra mostra i limiti più evidenti. Per ora contano, però, i tre punti conquistati, fieno in cascina in attesa di momenti migliori, aspettando pazientemente il tempo necessario per vedere in campo un Napoli più compatto, coeso e in controllo della manovra. Sì, perché i ragazzi di Benitez hanno subìto la maggiore freschezza atletica dei grifoni per ampi tratti del match, rischiando anche di passare in svantaggio. Alla fine la vittoria colta sembra essere un premio maggiore di quanto fosse meritato e lecito sperare. Decisivo il finale arrembante dei partenopei, in cui è venuto fuori, a squadre stanche, il maggiore tasso tecnico dell’attacco, facendo pendere l’ago della bilancia dell’incontro dalla parte degli ospiti.
LA PARTITA. Benitez schiera la migliore formazione possibile in questo momento: rispetto alla squadra uscita sconfitta dal San Mames ci sono dal primo minuto Zuniga sulla fascia sinistra, Inler in mediana al posto di Gargano e Insigne che rileva Mertens dando vita anche in questa stagione alla staffetta con il belga tanto cara all’allenatore. Gasperini risponde con il solito 3-4-3 retto da esterni rapidi come Antonelli ed Edenilson, due mediani dai polmoni d’acciaio, Sturaro e Rincón, e unico terminale offensivo Pinilla, reduce dal palo colpito contro il Brasile che poteva cambiare le sorti del Cile al mondiale. Proprio lui parte con il piede giusto, subito nel vivo del gioco, ma al 3’ arriva un lampo che squarcia il muro genoano, mutando il corso dalla partita. Insigne riparte a gran velocità e serve Higuain che non ci pensa due volte a fornire l’assist per Callejón, libero dall’altro lato dell’area: lo spagnolo incrocia di destro infilando Perin sul palo lungo. Un gol meraviglioso che illude il Napoli e sveglia i ragazzi di Gasperini. I gialloblù prendono saldamente il controllo del possesso e iniziano a macinare gioco e palle gol che non tardano ad arrivare: al 20’ su cross di Marchese, Pinilla stacca di testa ma Rafael si oppone negandogli il gol. Sette minuti dopo, stesso copione, stesso esito: stavolta il cross è di Edenilson e ormai tra Pinilla l’estremo difensore azzurro è sfida aperta. Al 40’ è l’attaccante cileno a spuntarla, complice una disattenzione di Koulibaly, e firma con un colpo di testa da manuale il momentaneo pareggio per i liguri. Si chiude così il primo tempo, con il Napoli che sembra evidenziare le sue solite macroscopiche lacune ancora una volta. Nella ripresa le squadre si allungano e il pressing asfissiante dei genoani si allenta, il tanto che basta per far trovare qualche varco libero alla ripartenza azzurra. Al 52’, infatti, arriva il primo squillo partenopeo con il Pipita che conclude di poco alto sulla traversa dopo un’ottima azione in contropiede. Undici minuti più tardi è Zuniga a divorarsi il gol del nuovo vantaggio azzurro: una splendida combinazione con Jorginho lo proietta in area, ma lui invece di servire Higuain, liberissimo in mezzo, preferisce tentare il tiro sparando centrale su Perin. Passano pochi secondi e Jorginho tenta il tiro dalla grande distanza, di poco fuori dallo specchio. Gli allenatori allora rompono gli indugi e inseriscono forze fresche: Benitez manda in campo Mertens per Callejón e De Guzman al posto di uno stanchissimo Hamsik mentre Gasperini tenta le carte Ragusa, Mussis e Iago Falque. Il finale è tutto del Napoli: Insigne, lanciato solo in area da Jorginho, spreca tutto calciando malamente su Perin, sempre più protagonista in questi ultimi minuti. Termina qui la partita dello scugnizzo di Frattamaggiore, sostituito da Michu. Un momento non facile per lui, sia in campo che fuori. Poi Mertens fa tutto lui, entra in area ed esplode il sinistro, deviato in angolo. Nel recupero prima il belga e poi il Pipita sfiorano il gol su azione insistita, ma la palla sembra non voler entrare. Infine, quando tutto lascia presupporre il pareggio, arriva la zampata di De Guzman che sbuca da dietro la difesa genoana su lancio di Zuniga. Debutto, gol e vittoria: l’olandese non avrebbe potuto chiedere di meglio. Benitez incassa i tre punti ed esulta, sicuro di potersi mettere alle spalle la disfatta di Champions. Ai microfoni di Sky è parso per la prima volta contrariato: «Alla prima giornata sembrava che Roma, Juventus e Milan avessero vinto il campionato e chi perdeva era già automaticamente in B. Al calcio italiano serve tranquillità, altrimenti se ogni partita è una questione di vita o morte non si va da nessuna parte. Dopo il Mondiale non è stato facile riprendere la forma, ma oggi si è vista tanta qualità. Serviva vincere e lo abbiamo fatto». Buona la prima, sì. Ora sta al Napoli stabilire che pellicola girare. Tra un colossal e un cine-panettone c’è una grande differenza. De Laurentiis, più di chiunque altro, dovrebbe saperlo.
Lunedì 1 Settembre 2014
Dario Di Pascale

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