Due giorni belli e intensi con i Borbone a Napoli e qualche considerazione: 1) Maria Cristina di Savoia era “entrata nella coscienza dinastica” borbonica e nella tradizione popolare napoletana e, pertanto, la sua beatificazione a Napoli è stata vissuta come la beatificazione della “reginella santa” delle Due Sicilie nonostante l’inevitabile presenza di alcuni (pochi, pochissimi e neanche “di primo piano”) rappresentanti della dinastia sabauda accolti nella più totale indifferenza; 2) tutti i tantissimi media nazionali e locali (link allegati con prime pagine, pagine intere, foto e video) hanno evidenziato (anche grazie ad un efficace ufficio stampa molto vicino al nostro staff, la presenza dei Borbone e, in totale secondo piano, quella delle altre dinastie; 3) gli attuali discendenti dei Borbone con il Principe Carlo di Borbone Duca di Castro, la Duchessa Camilla
e le Principessine Maria Carolina e Maria Chiara, hanno dimostrato di seguire la strada del passato verso il futuro nel segno della solidarietà cristiana della Beata e della loro dinastia con la bella iniziativa sociale presso i Vincenziani della Sanità e presso la chiesa di S. Pietro Apostolo a S. Pietro a Patierno; 4) ancora una volta in centinaia hanno risposto all’appello dei simboli viventi della nostra memoria storica sia a S. Chiara con immagini che hanno fatto il giro del mondo che a S. Pietro a Patierno tra centinaia di persone e di bambini: “questo non è affetto ma amore”, ha efficacemente dichiarato una commossa Duchessa di Castro. E’ sempre più evidente, di fronte all’assenza e ai fallimenti sempre più marcati delle nostre classi dirigenti, la necessità di simboli positivi e superiori a Napoli e nel resto del Sud. Ecco perché folla e affetto ormai una consuetudine sempre più frequente quando abbiamo con noi i Borbone di oggi.
In rapidissima sintesi, allora, le foto in parte allegate di una due giorni da ricordare: l’attesa pace tra i rami della famiglia borbonica (magistrale opera diplomatica dell’ambasciatore Giuseppe Balboni Acqua); l’affettuoso ringraziamento di Casa Reale al Movimento Neoborbonico la sera dell’incontro ufficiale a Napoli con le più grandi famiglie nobili del mondo; i rappresentanti di altre casate (e dei Savoia) da soli e nell’indifferenza generale all’ingresso e all’uscita della chiesa; l’inno borbonico della Fanfara dei Pompieri napoletani; la sapiente regia comunicativa di Lanza&Petino; la folla incontenibile e l’entusiasmo delle nostre piccole e splendide Principesse alla loro prima uscita “popolare”; le Barbie “borboniche” (ideate dalle sarte e dal maestro Vucai di S. Gregorio Armeno) regalate dal Movimento; i sigari delle Due Sicilie offerti al Principe nel segno di Ferdinando II (amante dei sigari), regalo di Raffaele Di Marino; il vino “Borbonico.eu” dei giovani imprenditori beneventani (tra passato e futuro); la t-shirt della scuola di arti marziali di Torre del Greco prossimamente borbonica; i tanti, tantissimi bambini seduti a terra in chiesa a S. Pietro (e le Principessine insieme a loro) tra i canti dopo l’inno delle Due Sicilie eseguito dal maestro Sterlicchio e le belle parole di Don Francesco Cirino, carismatica guida della popolosa parrocchia “dei bambini”, dove i bambini (con S. Alfonso) furono i protagonisti del “miracolo Eucaristico” e dove i bambini sono ancora protagonisti… Tanti motivi per continuare le nostre battaglie, carichi di fiducia e di speranze.
Domenico Matania
[t4b-ticker]