Ne sono trascorsi di anni da quando un capitano azzurro non alzava un trofeo al cielo. Domenica 20 maggio 2012 non avrà certo lo stesso valore del 10 maggio ’87, ma battere la Juventus in finale di Coppa Italia fa comunque un certo effetto e la città di Napoli lo dimostra festeggiando per l’intera notte dopo la conquista del trofeo. Il match ha visto gli azzurri protagonisti per novanta minuti contro l’“invincibile” Juve. Due a zero il risultato finale con entrambe le reti siglate nella ripresa; il Pocho Lavezzi si procura alla grande un calcio di rigore che Cavani non sbaglia e la bandiera azzurra Marek Hamsik insacca la rete che mette tutti a tacere. Nel finale ancora una soddisfazione per i Napoletani con il bianconero Fabio Quagliarella che rifila una violenta gomitata a Salvatore Aronica e si fa espellere. Ed ora tutta l’Italia si unisca in coro: Oje vita … Oje vita mia (dom. mat.)
Impressioni ed emozioni di un tifoso classe ‘88
Prima dell’arrivo di De Laurentiis chi, come me, si era avvicinato al Napoli, aveva solo ingoiato bocconi amari. Sì, perché la mia memoria di tifoso del Napoli comincia ad avere ricordi a partire dal ’95, dal ’96. Proprio in quegli anni ricordo bene un grido strozzato in gola con l’amarezza della finale di Coppa Italia persa contro il Vicenza. Poi solo eventi nefasti e gli anni delle glorie Maradoniane, tutto sommato vicini, sembrano, per me che li ascolto e rivedo solo da racconti e videocassette, lontanissimi. L’arrivo di De Laurentiis è la parte di storia del mio Napoli che ovviamente ricordo meglio e che ho vissuto con maggiore intensità: il troppo amore mi porta ad abbonarmi in curva negli anni della C, poi in quello di B e ancora in serie A. Tante amarezze, ma tante soddisfazioni, tante gare sofferte e vinte con geniali guizzi finali. L’Intertoto, l’Europa League e la Champions sono grandissimi traguardi, ma solo in videogioco o nei sogni avevo potuto gioire ed emozionarmi davanti alla scena della mia squadra del cuore in festa con tanto di coppa. Poco importa che si tratti della Coppa Italia, importa eccome che quella coppa la si è vinta contro la squadra nemica di sempre e che nella notte immediatamente successiva al match i botti e i festeggiamenti erano tutti tinti d’azzurro con tutti i bianconeri infiltrati a Napoli che tentavano invano di dimenticare e di non pensare all’umiliazione subita. La città sembra impazzita, prima d’ora l’ho vista così per il ritorno in A degli azzurri e per il mondiale del 2006 … ma oggi è un’altra storia, più bella, più emozionante, più azzurra!
(s.lanza)