“Chiunque tu sia, o viandante, cittadino, provinciale o straniero, entra e devotamente rendi omaggio alla prodigiosa antica opera: il tempio gentilizio consacrato da tempo alla Vergine e maestosamente amplificato dall’ardente principe di Sansevero don Raimondo di Sangro per la gloria degli avi e per conservare all’immortalità le sue ceneri e quelle dei suoi nell’anno 1767. Osserva con occhi attenti e con venerazione le urne degli eroi onuste di gloria e contempla con meraviglia il pregevole ossequio all’opera divina e i sepolcri dei defunti, e quando avrai reso gli onori dovuti profondamente rifletti e allontanati”. Questa lunga ed eloquente iscrizione è riportata sulla porta laterale della Cappella Sansevero, un gioiello architettonico ed incantevole situato nel cuore del centro storico di Napoli.
Ma la Cappella Sansevero è conosciuta in tutto il mondo perché al suo interno si può osservare una delle statue più misteriose e suggestive che siano mai state scolpite. Il Cristo Velato è un’opera di un giovane artista napoletano, Giuseppe Sanmartino, cui venne commissionata, nella metà del 700’, una statua da parte del settimo principe di Sansevero, Raimondo di Sangro. Quest’ultimo era un mecenate molto generoso ma esigentissimo, ogni singola opera, infatti, doveva svolgere una funzione insostituibile nel progetto iconografico complessivo da lui immaginato, e ignoto probabilmente agli stessi artisti.
Il Cristo Velato, capolavoro d’arte mondiale, è posto oggi al centro della navata della cappella e cattura l’attenzione del visitatore che osserva incredulo tale magnificenza. Il velo marmoreo che ricopre la statua sembra essere così realistico, soffice e quasi impalpabile che si ha la sensazione che possa sollevarsi alla prima folata di vento.
E proprio questo velo così perfetto e realistico, ha alimentato molte leggende nei secoli, supportate dalla fama di alchimista ed audace sperimentatore di Raimondo di Sangro. Da oltre duecentocinquant’anni, infatti, viaggiatori, turisti e perfino alcuni studiosi, increduli dinanzi alla trasparenza del sudario, lo hanno erroneamente ritenuto frutto di un processo alchemico di “marmorizzazione” compiuto dal principe di Sansevero.
In realtà, il Cristo velato è un’opera interamente in marmo, ricavata da un unico blocco di pietra, come si può constatare da un’osservazione scrupolosa e come attestano vari documenti coevi alla realizzazione della statua. E’ una  perla dell’arte barocca che dobbiamo esclusivamente all’ispiratissimo scalpello di Sanmartino e alla fiducia accordatagli dal suo committente. Il fatto che l’opera sia stata realizzata da un unico blocco di marmo, senza l’aiuto di alcuna escogitazione alchemica, conferisce alla statua un fascino ancora maggiore.
Ilaria Buonfanti