Sono napoletano al pari della maggioranza dei lettori e quando leggo su altra stampa non dei luoghi comuni ma delle novità altrettanto negative il nervosismo mi assale per il semplice motivo che ciò che hanno gli altri non è possibile per la mia città. Forse mi sarò persuaso che in noi alberga una triste genia e un richiamo del senso nichilista che spinge pochi, a danno di tante persone perbene, a commettere azioni che trovano risonanza sulla stampa e sulle reti televisive. Sui mali di noi napoletani si disserta da tempo, qualcuno dice che la colpa di tutto è da imputare alla classe politica dimenticando che la stessa per poter avere il bastone di comando è espressione di un elettorato in larga misura inquinato, ne consegue che il pubblico danaro che lo stato investe per lo sviluppo del territorio vada disperso in tanti rivoli che favoriscono il malgoverno e il comparaggio a danno del benessere collettivo. Sul giornale on-line Effedieffe campeggia una foto del litorale di Bagnoli invaso da ogni genere di rifiuti, all’atto della bonifica della famosa ILVA e poi dalla più recente ITALSIDER operanti su quel luogo come centri siderurgici si era pensato di dar luogo ad un polo ad impronta turistica come una darsena per natanti di una certa importanza, spiaggia amena per il popolo, polo della scienza, strutture alberghiere, centri per congressi e tanto altro legato alla valorizzazione del territorio. Il tutto in un contesto già operante facente capo a siti archeologici famosi come Pozzuoli e Baia e a località non meno prestigiose come Nisida, Procida e Vivara. Nulla è stato portato a termine, buone intenzioni erano e intenzioni sono state. Il direttore del giornale testé nominato ha ritenuto e a buona ragione paragonare ciò che è stata capace di fare sia la Spagna che la Germania: la prima di queste nazioni ha dato nuovo sviluppo alla Catalogna creando sulle sue coste un polo turistico dal nulla occupando oltre alla manodopera locale una larga fetta di giovani immigrati italiani che non hanno disdegnato anche i lavori più umili. A fronte di tale benessere piangiamo la perdita di circa trecentomila posti di lavoro nella sola Campania accoppiata ad un disagio nella formazione di giovani che non portano neppure a termine il ciclo di studi elementari. Perdita sensibile di giovani laureati che pur lavorando nel luogo nel quale hanno terminato gli studi sono sottoposti ad angherie e per giunta mal compensati. Conseguenza: emigrazione e perdita del futuro sviluppo della Campania tutta. Si osserva ancora cosa ha fatto la Germania nella zona industriale della Ruhr, dove prima sorgevano centri siderurgici e meccanici ora emergono strutture alberghiere, centri di attrazione , parchi in poche parole una nuova vita scorre dove il grigiore del cielo ancor più annerito dai fumi degli opifici dismessi ha fatto intravedere un azzurro che non si conosceva. Ben poca cosa si è fatto per rendere più fruibile i siti archeologici di primaria attrazione, per conservare gli stessi si era pensato al fine di ridurre l’affluenza dei visitatori dirottandoli in un mondo virtuale che avrebbero immerso gli stessi nella vita pompeiana. Nulla! Il direttore Blondet si domanda chi potrà mai beneficiare del niente, la malavita incrementando loschi maneggi comprensivi di scippi, truffe ai malcapitati, borseggi: è di questi giorni la notizia che ignoti ladri hanno svaligiato la villa del più noto e amato calciatore che il Napoli abbia avuto recentemente. Corrono voci che voglia abbandonare la città ingrata, mi domando chi sono quelli che incitano dagli spalti del San Paolo: con molta probabilità sono gli stessi che lo hanno derubato. Povera mia città, come sei caduta in basso, nessuno ti solleverà dal letame in cui sei precipitata. Per acquistare ancora il tuo ruolo di meravigliosa città dovrai trovare in te stessa la forza di sopravvivere. Mia nonna diceva: “male a chi care e cerca aiuto”.
Felice Abbondante
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