Dopo l’inno della Champions League cantato al San Paolo, stavolta tocca all’inno partenopeo risuonare e rimbombare, non al San Paolo, ma a Milano, ad ottocento kilometri di distanza. Non si canta solo ‘O surdato nnammurato, ma un coro ancora più fiero e consapevole dell’orgoglio di un intero popolo: “Partenopei, noi siamo Partenopei”! Il Napoli va a Milano e batte l’Inter con un secco tre a zero, eppure c’è chi ancora parla della buona prova dell’Inter, delle decisioni arbitrali che hanno condizionato la gara, andando a sminuire chi quella gara l’ha strameritata di vincere. Il Napoli è sceso in campo privo dell’infortunato Cavani, con Pandev al suo posto a formare il tridente d’attacco con Hamsik e Lavezzi. L’Inter parte forte , ma il Napoli si difende bene, riparte appena può e si rende pericoloso. Al quarantaduesimo la svolta della gara: Maggio è atterrato in corsa da Obi, rigore per il Napoli ed espulsione per il nerazzurro per doppia ammonizione. Dal dischetto Marek Hamsik si fa ipnotizzare da Julio Cesar, ma per fortuna Campagnaro è il più lesto ad intervenire e a ribadire in rete: Napoli in vantaggio ed Inter rabbiosa, arrogante e presuntuosa: il direttore di gara è stato fin troppo benevolo a tollerare le isteriche reazioni dei vecchi campioni. Nella ripresa l’Inter sembra determinata a cercare la via della rete, ma il Napoli cala il tris e fa altri due gol: Maggio approfitta di una disattenzione di Nagatomo su assist di Mascara e Hamsik fa tre a uno servito alla grande dal Pocho. Il Napoli non vinceva a Milano da diciassette anni, era addirittura l’11 dicembre 1994, dopo di allora solo bocconi amari. È per questo che Napoli e i napoletani non vogliono sentire ragioni e questa vittoria se la godono tutta. (s.lanza)