Gentilissimo dr. Olla, prima di tutto grazie per lo spazio che ha concesso nelle ultime settimane alla storia non “ufficiale”. Le invio, solo alcune osservazioni relative ai commenti suoi (e di Di Mare) seguiti alle dichiarazioni di Carlo di Borbone.
I 443 milioni di lire (su 668 complessivi italiani) erano i depositi di tutti i banchi messi insieme (dai privati cittadini ai commercianti, dagli oltre cinquemila proprietari di fabbriche fino al re): altro che “dobloni di zio Paperone fermi lì” e bloccati come se fossero sati messi sotto la classica “mattonella”.
E (solo per fare qualche esempio) la prima flotta mercantile d’Italia (tra le prime in Europa, in testa, fra l’altro per traffici nel Mediterraneo e per esportazioni negli USA: cfr. fondo Ministero Finanze, Archivio di Stato di Napoli)? E le 4587 miglia di strade costruite negli ultimi 20 anni di regno? E la quantità di bonifiche effettuate tra il 1830 e il 1855 superiore a quella realizzata in tutto il Novecento dal governo unitario? E il PIL o il livello di industrializzazione pari o superiore al resto d’Italia (CNR 2007 o Quaderni di Bankitalia 2010)? Chi le scrive è uno degli artefici del Movimento Neoborbonico, nato e cresciuto circa 18 anni fa unicamente per divulgare ricerche archivistiche e animare dibattiti sempre difficili quando si parla ancora oggi di Sud e di Risorgimento… Nessuna “lega del Sud” e nessun partito monarchico, ma solo l’esigenza di ritrovare la verità storica e di liberarsi di una retorica che da 150 anni (con l’eccezione di pochi Olla, purtroppo) non è stata in grado di costruire alcuna identità nazionale. E con un obiettivo: formare classi dirigenti non più subalterne ma consapevoli, fiere e in grado di rappresentare i “terroni” di domani.
P.S. Se l’ultimo discendente dei Borbone “non se la passa male” è solo per il lavoro suo e di sua moglie: i Borbone non hanno mai più ottenuto neanche i loro averi privati dallo stato italiano e per decenni hanno condotto una vita dignitosissima e riservata in giro per il mondo: da Francesco II in poi, i primi dei tanti emigranti meridionali partiti solo all’indomani dell’unificazione italiana.
Cordiali saluti Prof. Gennaro De Crescenzo
link della bella intervista all’ultimo Re di Napoli, Carlo di Borbone Duca di Castro
http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/rubriche/ContentItem-55a3a9ef-1592-4b9e-9397-346cc6b79837.html