I media nazionali, in maniera forse troppo frequente, sguazzano nel mare di problemi della città di Napoli, generando la rabbia di chi di quella città è innamorato e fa di tutto per risollevarla. Ben venga il motto “i panni sporchi si lavano in casa”, ma è indispensabile che questi panni si lavino bene e subito. Mille gli interrogativi, poche le risposte per chi cerca di capire perché la città più bella del mondo viva in uno stato di degrado così evidente. Il j’accuse è reciproco tra classe politica e una popolazione che è sempre più massa senza un perché. Un esame di coscienza è d’obbligo e sarebbe necessario un maggiore attaccamento verso tutto ciò che ci circonda.
Di seguito saranno esposte diverse notizie legate al degrado del capoluogo partenopeo.
RACKET RIFIUTI E DISCARICA ABUSIVA A CIELO APERTO
E’ di questi giorni la notizia del raid contro un camion dell’Asia: due giovani tra i venti e i venticinque anni in Via Vicinale hanno assalito gli operatori dell’Asia con un estintore; secondo gli inquirenti si tratta di atti di sabotaggio con l’unico scopo di far ripetere la situazione di emergenza del 2008. Quale regia così spietata può auspicare una ripresa di un’emergenza che ci ha macchiato e infangato in tutto il mondo? Quesiti ancora più inquietanti riguardano la discarica a cielo aperto di Coroglio, sulle spiagge di Bagnoli, in riva al mare: rifiuti di ogni tipo, bombole di ossigeno, materassi, giocattoli di bambini e ultimi arrivati i sediolini dello stadio San Paolo sostituiti da poltroncine nuove. Perché?
LE STRADE DEL CENTRO INVASE DA SCRITTE E DA…SCARAFAGGI!
Passeggiare per le strade di Napoli per chi Napoli la ama sa di metafisico, di trascendentale: attraversare via Tribunali, via San Gregorio Armeno o via Benedetto Croce è un’emozione ogni volta unica anche se ripetuta più volte. Ma c’è chi questa stessa emozione non la percepisce e ogni muro, ogni palo, ogni colonna, ogni statua è ideale per scrivere il proprio nome, per immortalare un’amicizia o un amore o per decretare il comando su quella zona (vedi i gruppi ultras delle curve). Il colonnato di Piazza Plebiscito è invaso da stupide scritte che rendono indecorosa la piazza più rappresentativa di Napoli. Il writing, anche detto Graffitismo, è una manifestazione sociale, culturale e artistica diffusa in tutto il pianeta, ma nulla a che vedere con questo fenomeno a dir poco barbaro e irrispettoso che non accenna ad aver fine. Ad “allietare” ulteriormente le strade di Napoli al calar del sole concorrono le blatte rosse, puntuali amiche di ogni estate made in Naples.
EMERGENZA MUCILLAGINE:CAUSE NATURALI O  DEGLI ENNESIMI SCARICHI ABUSIVI?
Come se non fosse bastata l’emergenza della scorsa estate che colpì il litorale flegreo e quello domizio, quest’anno nel golfo di Napoli è comparsa la mucillagine, sostanza prodotta dalle alghe marine. Secondo primi accertamenti la schiuma giallastra,  che ha colpito il litorale domizio ed è giunta fino ad Ischia generando un odore insopportabile,  sarebbe stata effetto delle alte temperature, ma gli studiosi sono concordi nell’affermare che gli scarichi grandi e piccoli in mare sono complici della diffusione della sostanza.. Il golfo decantato dai più grandi artisti e dai più grandi intellettuali era quello di Napoli, i versi di mille e più canzoni osannavano le bellezze della costa campana e non certo di quella romagnola, ma il luogo comune “a Napoli è tutto più difficile” regna maestoso, il difficile è abbatterlo.
domenico matania