In occasione della manifestazione prevista a Marsala martedì 11 maggio per ricordare i 150 anni dello sbarco dei garibaldini con la partecipazione del Presidente della Repubblica, il Movimento Neoborbonico sarà presente con una delegazione proveniente da Napoli e dalle altre province dell’antico Regno delle Due Sicilie.
Con le bandiere borboniche listate a lutto, saranno distribuiti volantini per ricordare la verità storica: i 150 anni dell’unificazione italiana vanno celebrati con meno retorica e più verità, nell’ottica di una vera ricostruzione dell’identità nazionale.
Per 150 anni sono prevalse mistificazioni e luoghi comuni con la santificazione di personaggi e di vicende che una nuova storiografia (sempre più scientifica e documentata e sempre più diffusa) stanno dipingendo sotto altre luci (e altre ombre).
Nel nome di una “par condicio” di carattere storico-culturale bisogna ricordare che l’unità d’Italia è costata al Sud la fine di un Regno unito, potente e antico di sette secoli, che da allora in poi perdemmo tutti i nostri primati positivi (soprattutto economici) con il saccheggio delle nostre banche e la chiusura delle nostre fabbriche.
Dal 1860 decine di migliaia di meridionali furono massacrati come “briganti” e migliaia di soldati furono deportati (e uccisi) nei lager del Nord: solo dopo l’unificazione-conquista sabauda iniziarono le grandi (e tuttora irrisolte) tragedie dell’emigrazione e della questione meridionale prima del tutto sconosciute.
La memoria può essere “condivisa” solo se ricostruisce, finalmente, tutta le verità storica finora cancellate e del tutto assenti nelle prime manifestazioni di queste celebrazioni.
 
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