I cambiamenti climatici ci sono sempre stati nella storia del Pianeta, ma ciò che sta accadendo oggi a causa dell’uomo è anomalo. Infatti, il riscaldamento climatico che interessa la nostra terra perdura da circa 150 anni, ma il problema è che la causa di tutto ciò sono l’uomo e le sue attività. Si chiama effetto serra antropico e si aggiunge a quello che è l’effetto serra naturale. In pratica, con la rivoluzione industriale, l’uomo ha improvvisamente rovesciato in atmosfera milioni di tonnellate di anidride carbonica e altri gas serra, portando la quantità di CO2 presente in atmosfera al doppio rispetto ai minimi degli ultimi 700 mila anni. Le conseguenze del cambiamento climatico sono devastanti per il nostro “habitat”. Infatti, la temperatura media del pianeta è aumentata di 0,98° centigradi e la tendenza osservata dal 2000 ad oggi, fa prevedere che potrebbe arrivare a +1,5°C tra il 2030 e il 2050. Gli effetti del riscaldamento globale sono ben evidenti: il ghiaccio marino artico è diminuito del 12,85% per decennio, così come c’è stato un aumento medio di 3,3 millimetri del livello del mare dal 1870. Il decennio 2009-2019 è stato il più caldo registrato, mentre il 2020 il secondo anno più caldo di sempre.
Un esempio di anomalia la possiamo riscontrare anche oggi, ottobre 2022, al Sud. Infatti, nonostante il periodo autunnale, le temperature stanno raggiungendo picchi simili a quelli di una stagione estiva. Si tratta delle ottobrate, che da sempre sono sporadiche, sono diventate molto più diffuse e quest’anno hanno generato un vero e proprio caldo atipico in tutta l’area meridionale dell’Italia. Al centrosud si arriva addirittura a 26-28°C sulle aree interne lontane dal mare, mentre nelle isole si sfiorano i 30°C. D’altronde, si prevede un inverno con scarse precipitazioni almeno fino a dicembre, e la situazione dovrebbe cambiare solo con l’anno nuovo. Si tratta di temperature assolutamente anomale per la stagione che stiamo vivendo. Proprio per questo, il 2022 con molta probabilità sarà l’anno più caldo mai registrato in Italia, considerando che lo è già ufficialmente il periodo gennaio-settembre ed ottobre non ha di certo invertito la rotta.
Come ben sappiamo, questi fenomeni sono dovuti al riscaldamento globale, e quindi alle attività umane. A provocare più danni è soprattutto il consumo di carbone, petrolio e gas, che rappresentano la maggior parte delle emissioni di gas serra. È stato stimato che l’attuale tendenza delle emissioni di CO2 dovute alla combustione del carbone è responsabile di circa un terzo dell’aumento di 1 grado centigrado delle temperature medie annuali al di sopra dei livelli preindustriali, rendendola la principale fonte di emissioni nella storia umana. I danni vengono provocati anche dall’abbattimento delle foreste, dato che gli alberi aiutano a regolare il clima assorbendo anidride carbonica dall’atmosfera, ed anche l’aumento degli allevamenti intensivi di bestiame e l’utilizzo di fertilizzanti.
(Erica Esposito)