Ad oggi, è possibile definire la città di Napoli come una grande metropoli, sempre con i suoi pro ed i suoi contro. Tra i pro troviamo la parte culturale, con i suoi musei, chiese, strade e palazzi, le bellezze naturali, ma anche il cibo e la cordialità dei napoletani. Allo stesso tempo, tra i lati negativi vi è la criminalità organizzata, il disinteresse dei suoi cittadini, i servizi sanitari e l’organizzazione dei trasporti. Sono molti gli episodi in cui i mezzi pubblici fanno ritardo a causa di guasti o altri eventi, causando problemi non indifferenti ai cittadini napoletani. Infatti, le corse dei trasporti sono ormai rare e con tempi di attesa estremamente alti, provocando spesso sovraffollamenti, in cui i corpi dei passeggeri si trovano pressati l’un altro. Secondo i dati di un’indagine condotta da Federconsumatori di Napoli attraverso la somministrazione di questionari agli utenti, quasi il 90% dei passeggeri esprime insoddisfazione per il servizio pubblico offerto ed il 70% denuncia di aver subito danni di vario tipo a causa dell’inaffidabilità e dei ritardi dei trasporti. Ciò è dovuto principalmente dalla mancanza proprio di mezzi di trasporto a disposizione della regione Campania e di tutto il meridione, a causa dei numerosi tagli finanziari fatti al Sud, che spesso si trova a dover decidere in cosa investire e cosa invece “lasciare dietro”. Inoltre, il problema più grave è lo stato in cui si trovano gli autobus o i vagoni delle metropolitane, che spesso si guastano in strada, lasciando di conseguenza tutti a piedi. D’altronde, sono anche molti i mezzi che restano fermi agli stazionamenti per mancata manutenzione, o per pezzi di ricambio che costerebbero poche centinaia di euro all’anno. Questo fenomeno è diffuso in tutta l’area meridionale, che registra ritardi e carenze rispetto al centro-nord del Paese. La causa di tutto ciò è come sono stati gestiti i fondi finanziari italiani nel corso degli anni: una gran parte è sempre stata destinata all’area settentrionale del Paese, lasciando spesso e volentieri il Sud indietro. Per invertire la rotta, occorrono più investimenti e progetti, soprattutto in regioni come la Campania, dove il ridimensionamento dei finanziamenti pubblici ha influito negativamente sulla quantità dell’offerta. È fondamentale porsi questi obiettivi, che possono essere conseguiti solo se il settore dei servizi al Sud torna ad essere una priorità nazionale.

(Erica Esposito)