Che le condizioni economiche, sociali e politiche tra Nord e Sud fossero totalmente diverse è cosa nota dal 1861, tanto che in sintesi nel 2018 il Nord preferì la Lega ed il Sud, il Movimento 5 Stelle per un senso di rivalsa che purtroppo non c’è stato. Crollano entrambi i partiti in Italia e dilaga l’astensionismo nel Mezzogiorno, seppur il Movimento 5 Stelle resta il primo partito al Sud. La “disobbedienza elettorale” (astensionismo) sale dal 27,07% del 2018 al 36,09% del 2022, in Campania, Calabria ed altre regioni del Sud addirittura si tocca il 50%. La situazione è realmente drammatica, ma questo significa che chi ci governa oggi non è legittimato da tutta la popolazione, stanca di essere presa in giro!
Pochi ricordano la mappa delle elezioni in giallo al Sud nel 2018, compatti sui voti per il Movimento 5 Stelle, equivaleva a quella dell’ex Regno delle due Sicilie un tempo governato dai Borbone, ciò denota le gravi condizioni di un Sud che cerca di rialzare la testa votando per quelli che si autoproclamavano “antisistema” oppure, non votando. Resta quindi la delusione oltre ad un bacino di voti enorme, in quel Sud che attende da 160 anni ancora qualcuno che realmente tiene a questa terra, ed al superamento di una “questione meridionale”, espressione di quel “colonialismo” che tiene prigioniero questo territorio.
Intanto vince il partito italiano che per la politica estera, quella più importante in questo periodo, proseguirà la linea di Draghi, dell’invio di Armi all’Ucraina e delle sanzioni alla Russia, e di conseguenza dell’emergenza energetica con altre restrizioni post-pandemiche da cui siamo usciti con le ossa rotte, oltre al rischio di un’entrata diretta in guerra (se fosse necessario per l’UE), pur avendo gran parte della popolazione contraria. Vince il partito della Nato e delle alleanze atlantiche che non vogliono rinunciare ad una supremazia mondiale, già perduta, con un Oriente ed un Sud del Mondo sempre più organizzati. Nei prossimi mesi ci accorgeremo che la situazione energetica porterà alla chiusura decine di migliaia di aziende, al Sud già “molte delle poche” eccellenze rimaste, stanno lanciando l’allarme con una previsione su chiusure e casse integrazioni, entro dicembre.
Vince la coalizione dell’Autonomia Differenziata, ma in tutti i casi non ci sarebbe stato scampo.
Intanto chi ne uscirà sempre più distrutto sarà il nostro caro…Sud. Nell’attesa di un “Messia”, si salvi chi può!