Aumentano sempre di più le chiusure “culturali” nel quartiere Vomero di Napoli, dato che un’altra storica bancarella dei librai ha detto addio alla zona per dare spazio ad altro. Quest’ultima si trovava in Via Luca Giordano, di fronte al plesso scolastico Vanvitelli ormai da anni. Inoltre, non è la prima delle tante che si trovano in quest’area di Napoli che ha deciso di chiudere, proprio come le storiche librerie Guida e Loffredo, che hanno chiuso i battenti negli scorsi anni.

Queste bancarelle nascono più o meno negli anni ’80, donando alla città un piccolo angolo parigino. Infatti, ricordano le famose bancarelle che si trovano lungo la Senna a Parigi, note come “Les boites des bouquinistes”, ovvero le bancarelle dei librai. Si trattava di una caratteristica della città di Napoli, nota al mondo per le sue mille sfaccettature, che purtroppo ormai sta perdendo col passare del tempo.

D’altronde, queste bancarelle non nacquero senza lamentele. All’epoca, dato che gli esercizi commerciali erano pochi, era abbastanza difficile concedere autorizzazioni per l’ambulantato. Ma, grazie all’impegno degli allora proprietari, vennero realizzate delle strutture che si armonizzavano bene con l’ambiente circostante e furono anche poste in luoghi strategici, come di fronte alle scuole, permettendo all’operazione di andare in porto. A darci la notizia e spiegazioni, inoltre, è stato proprio Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari.

Sfortunatamente, come già detto in precedenza, non si tratta dell’unica chiusura di queste bancarelle. Ricordiamo la libreria Guida in Via Merliani, che successivamente è stata sostituita da un negozio healty bar, oppure la libreria Loffredo chiusa per dare spazio sempre ad un altro bar. Per non dimenticarci della storica Fnac, localizzata in Via Luca Giordano, chiusa dopo 10 anni di lavoro. Lo stesso discorso vale per i cinema, come l’Arcobaleno e l’Orchidea, che hanno cessato la loro attività dopo molto tempo. Purtroppo, mentre le attività di ristorazione ed i pubblici esercizi aumentano, la cultura al Vomero continua a diminuire nel corso degli anni, gravando quindi sull’immagine che si ha di Napoli in tutto il resto del mondo.

(Erica Esposito)