<span;>Un consigliere comunale di Treviso (tale Torresan) ha chiesto di cambiare il nome di una strada dedicata a Matteotti con un nome legato alla “trevigianità”. Scoppia uno scandalo in tutta l’Italia (ha dichiarato anche di “non sapere chi sia Matteotti”). È una vergogna questa richiesta ed è una vergogna anche questa ignoranza. Ma, per quello che riguarda noi e il Sud, questo episodio è una vera lezione: nel Veneto e in gran parte del Nord esistono consiglieri (e anche sindaci, deputati o ministri, giornalisti o intellettuali) “capaci” di chiedere cose simili. Da quelle parti fanno prevalere la loro storia, la loro cultura e la loro identità su tutto e su tutti e anche a prescindere da partiti e ideologie (il consigliere non è neanche leghista e fa parte del famoso e potente Partito Unico del Nord). Dalle nostre parti è il contrario con classi dirigenti senza radici e senza orgoglio ed è così che da 160 anni esiste e non si risolve la questione meridionale. Il problema non è Treviso o il Veneto o il Nord. Il problema è il Sud che non pretende piazze Ferdinando II di Borbone o piazze Giambattista Basile.
<span;>Ecco perchè la nostra battaglia culturale è necessaria e fondamentale per il futuro del Sud. Il giorno in cui avremo anche noi i nostri tanti Torresan, avremo vinto anche le altre battaglie.
<span;>Gennaro De Crescenzo
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