Il governatore De Luca in queste ore sta chiedendo al governo i 200 milioni che spettano alla Campania per la Sanità e, a conti fatti, non ha torto. Quando si parla di diritti e quando si parla di Sanità e di salute la Costituzione italiana è chiara: devono essere assicurati a tutti e si deve fare di tutto per assicurarli a tutti. In Italia, però, più o meno da 160 anni non è così e chi nasce a Sud ha meno diritti degli altri. Esemplare il caso-Campania analizzato dal docente di economia Sergio Beraldo (Il Mattino 21/5/22). A ogni Campano nel 2020 lo Stato ha assegnato 1837 euro, 2023 ai Liguri, 1919 ai Piemontesi e nonostante i gap gravi di partenza. E così, anche per prestazioni urgenti e necessarie, i Campani sono costretti ad aspettare mesi o a pagare di tasca propria o ad emigrare sanitariamente al Nord (arricchendo le casse già ricche del Nord). I criteri adottati sono quelli relativi all’età e non all’unico criterio corretto e cioè quello del numero degli abitanti. Se quei criteri sono stati adottati in buona fede (qualcuno ci crede?), di certo sono rimasti gli stessi in tutti questi anni e chi ce li ha lasciati non è in buona fede creando di fatto due Italie anche su temi importanti come questi.
E intanto i dati relativi alll’età media o alla mortalità infantile al Sud sono ormai drammatici. E intanto in tanti, al Nord come al Sud, restano convinti che il Sud sprechi, rubi o truffi e da 160 anni subiamo danni e beffe.
MOVIMENTO PER IL NUOVO SUD
Commissione Sanità