In Francia qualcosa si muove riguardo al Risorgimento, ritenuto finora un argomento intoccabile. Nessun giornalista, infatti, si è mai chiesto perché il Sud fosse arretrato rispetto al Nord, per loro è un dato di fatto, come se parlassero del deserto in Nord-Africa. Nel deserto non cresce niente punto. Non si va oltre. E Garibaldi è un eroe. Nessun libro è stato mai tradotto finora, all’infuori di “Francesca e Nunziata” pubblicato con un titolo orribile e “sotterrato” appena uscito. Poi d’un tratto il miracolo: quasi contemporaneamente spuntano due libri: uno tradotto con il titolo di “Brigantessa” ed è il romanzo di Giuseppe Catozzella, un milanese di origine calabrese, già conosciuto in Francia, che racconta la storia di una donna il cui marito si accoda ai garibaldini per poi finire male (ovviamente), e lei si mette a capo di un gruppo di “briganti”. In italiano il libro si intitola “Italiana”. L’autore del secondo Libro “une illusion de trop” (un’illusione di troppo) è Joseph Golino, un franco-siciliano. Si svolge dopo l’unità, quando la miseria indescrivibile spinge i contadini ad unirsi in fasci per ribellarsi contro i latifondisti e i mafiosi che li affamano. Però l’autore parla anche del disastro risorgimentale in genere, e mi è molto piaciuta una frase che fa dire a due garibaldini pentiti e immiseriti: “abbiamo cacciato i Borbone ed abbiamo fatto entrare il diavolo”. In poche parole dice tutto. Non ho finito di leggere, sono 450 pagine, e il secondo volume è già in cantiere. Auguriamoci che i tanti italofrancesi lo leggeranno, perché nessuno di loro sembra interessarsi all’argomento.
Dal blog di Maria Franchini
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