A chi non si dà il necessario si dà spesso il superfluo. Per Napoli e per il Sud da 160 anni non è così sia per il necessario (diritti, servizi, infrastrutture) che per il superfluo (esposizioni, eventi sportivi o culturali). Questa volta parliamo dell’Esposizione Universale del 2030 per la quale l’Italia in queste ore ha candidato ROMA tra gli applausi dei media nazionali. Nonostante le solite parole spese dai ministri di turno pronti (a chiacchiere) a risolvere la questione meridionale, le scelte vere penalizzano sempre il Sud. E così, dopo Expo Milano 2015 (inchieste ancora in corso per la gestione), arriva Roma con un giro di affari stimato intorno ai 50 miliardi di euro, non meno di 30 milioni di visitatori, oltre 300.000 posti di lavoro. tra l’altro in una città (Roma) già carica di turisti e con due eventi planetari alle porte (il Giubileo 2025 e il Bimillenario della Crocifissione di Cristo nel 2033). La Spagna, da sempre attenta alle differenze regionali, stanno candidando Malaga per il 2027 dopo avere scelto in questi anni Siviglia e Saragozza e non Madrid o Barcellona…
Facciamo nostra la proposta del Movimento per il Nuovo Sud sperando che sia accolta almeno dagli amministratori locali: candidiamo Napoli per Expo 2030 e, quindi, candidiamo il Sud!
Gennaro De Crescenzo
Grazie a Promontorio Cervantes per il progetto grafico.