“Ci entreranno nelle case e nemmeno ce ne accorgeremo”.
Specialmente al Sud dove, forse, ci sono rimaste solo le case che i nostri nonni e genitori hanno acquistato lavorando una vita, tra sacrifici e rinunce.
Così l’Europa pare che stia per dichiarare guerra alle abitazioni, più di 10 milioni in tutta Italia, che “consumano troppo”, in nome di quella “rivoluzione green” tanto bella quanto problematica ed utopica, in un clima economicamente drammatico che soprattutto gli stati del Sud Europa stanno vivendo. Così, pare, che l’UE vieterà la vendita e l’affitto di quegli immobili che dal 2027 (neanche 5 anni) non saranno stati “aggiornati” verso quel “minimo” di efficienza energetica richiesto; per gli appartamenti in condominio invece si partirà dal 2030, ed infine nel 2035 tutti gli immobili anche di proprietà dei privati, dovranno raggiungere la classe energetica D, altrimenti pur continuando a pagare tasse e bollette sulle case nessuno potrà essere padrone di venderle o affittarle, ed addirittura in 25 anni dovremmo riuscire a raggiungere emissione 0 in tutta Europa. Della serie padroni in casa nostra con i nostri soldi e con le nostre tasse?
E’ facile per l’Europa parlare così, senza tener conto che ci sono Paesi e Paesi, città e città, storie e storie. Sono milioni le case a rischio blocco in tutta Italia, e…quali sono quei territori che ancora mantengono edifici e palazzi del ‘600/700/800, con i centri storici più grandi d’Europa? Quali sono quei territori che economicamente non hanno neanche la possibilità, quasi, di mantenersi una casa e di arrivare a fine mese? Quali altri sacrifici dovrà sopportare il Sud per riuscire almeno a mantenere le case dei propri genitori ed antenati? Non ci sarebbe da meravigliarsi qualora un giorno in nome della sostenibilità, bisognerà cancellare la storia dei popoli in quanto “troppo poco eco-sostenibili”. Stiamo attenti.
Emilio Caserta.
Movimento per il Nuovo Sud
www.ilnuovosud.it