70 anni fa, esattamente il 15 marzo 1951, moriva (a 66 anni) Gustavo Lombardo, napoletano, uno dei pionieri (ad inizio ‘900) dell’arte cinematografica in Italia e fondatore di una delle case di produzione cinematografica di maggior successo, la napoletana Titanus (con sede in un capannone da lui fatto costruire al Vomero ma che successivamente, nel 1931, trasferirà a Roma la produzione per volere del regime fascista di concentrare tutta l’attività alla nuova Cinecittà e per poter meglio vigilare sulla censura abolendo anche le lingue locali – molti dei primi film della Titanus erano in lingua napoletana, sia nei sottotitoli del muto che nei primi sonori).
La Titanus nacque dalla precedente casa cinematografica, la Lombardo Film (1916) e dall’acquisizione di un’altra casa vomerese (di via Cimarosa), la Polifilm che rilevò nel 1918 (ricordiamo che Napoli era una piccola Hollywood perché si producevano e si giravano i due terzi di tutti i film in Italia).
Lombardo fu un predestinato nella nuova arte. A 13 anni ebbe la fortuna di esser uno dei pochi spettatori che nel 1898, all’interno del Salone Margherita di Napoli, assisté alle riprese del primo film girato e proiettato in Italia (a Napoli dai fratelli Lumiere, il famoso documentario).

A 19 anni (nel 1904), contro il forte contrasto della famiglia ma grazie alla sua tenacia e lungimiranza, fondò una società di distribuzione di film, arrivando, ben presto, a “monopolizzare” tutto il mercato del centro-sud Italia, usufruendo del mandato d’agenzia persino da case di produzione francesi.

Nel 1908, Gustavo Lombardo fondò a Napoli la prima rivista di cinematografia in Italia, la Lux.
Al nome della Titanus sono legati tutti i maggiori interpreti (attori, registi, tecnici) del cinema muto napoletano e nazionale e successivamente, personaggi come Amedeo Nazzari, Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Dino Risi, Nanni Loy, Luchino Visconti, Yvonne Sanson, Renato Rascel, Lucia Bosè, Paolo Stoppa, Gina Lollobrigida, Tina Pica, Sophia Loren, Ingrid Bergman, Franca Valeri, Alberto Sordi, Peppino De Filippo, ecc… Ma soprattutto, Gustavo Lombardo ha il merito d’aver concesso l’esordio e di aver lanciato nel cinema un altro napoletano memorabile: Totò!
Era il 1937 e si girò il film “Fermo con le mani” (regia del siciliano Gero Zambuto) che uscirà nelle sale il 6 marzo dello stesso anno.

La Titanus ha prodotto un’infinità di film tra cui ricordiamo alcuni capolavori quali “Vedi Napoli e poi muori” (muto del 1924), “Il cappotto” (diretto da Alberto Lattuada, del 1952), la trilogia di “Pane, amore e…”, “Il segno di Venere” (diretto da Dino Risi, del 1955), “Il bidone” (di Federico Fellini, sempre del 1955), e poi ancora “Poveri ma belli”, “Rocco e i suoi fratelli”, “Le quattro giornate di Napoli”, “Il Gattopardo”, ecc…

Inutile sottolineare che a Napoli (né tantomeno a Roma o in altre città) non ci sia una via, una piazza, un vicoletto, ne altro che possano ricordare la memoria del pioniere napoletano della produzione cinematografica se non una lapide, posta sulla facciata del palazzo di Via Cimarosa n.82 (ma posta da privati)…e le future generazioni mai sapranno…