Pubblicato (e allegato) un importante dossier sul divario Nord-Sud a cura di Augusto Forges Davanzati, Commissione Mare, Lavoro e Opere Pubbliche, Movimento per il Nuovo Sud. Il documento rappresenta una fotografia della situazione economica del Mezzogiorno. Si fa riferimento a temi di varia natura, tenendo in considerazione gli indicatori più significativi per determinare lo stato di salute di un territorio. In alcuni casi i dati riguardano l’anno più recente, mentre in altri casi è stato analizzato un arco temporale che comprende gli ultimi 15/20 anni. Colpiscono in particolar modo due aspetti: in nessuno dei temi oggetto della ricerca, i dati del Mezzogiorno sono migliori di quelli relativi al Centro-Nord e, secondo aspetto, la fonte di tali dati risulta essere, nella maggior parte dei casi, un organo dello Stato (SOSE, CPT, Agenzia Coesione, Banca d’Italia, ISTAT). Ciò lascia oltremodo perplessi, considerando che è lo Stato stesso che sancisce e certifica una situazione drammatica.
Alcuni dati risultano particolarmente allarmanti: oltre alla percentuale di disoccupati al Sud (abbastanza nota), è impressionante il numero dei cosiddetti NEET, cioè i giovani dai 15 ai 29 anni che non sono né occupati né in formazione, con una percentuale che raggiunge il 33%. Altro dato significativo: nell‘anno 1977, la percentuale di occupazione delle donne meridionali era superiore a quella del 2018 (33,5% contro 32%), e questo la dice lunga sulle politiche attive del lavoro attuate al Sud negli ultimi 30 anni. Lo studio è a disposizione di chiunque voglia dare una mano per modificare lo status quo. La speranza e l’auspicio è quello di poter ripetere lo stesso studio tra qualche anno con la soddisfazione di osservare dati completamente diversi. Il che vorrebbe dire sviluppo, lavoro e benessere per il nostro Sud. I fondi del NGEU rappresentano l’ultima chance per far si che questo accada.
Augusto Forges Davanzati
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