IL SUD VA DI MODA: DENUNCE E PROPOSTE DEL MOVIMENTO PER IL NUOVO SUD. Sono ormai diverse settimane che il nostro Meridione è al centro dell’attenzione politico mediatica per le ragioni legate all’imminente arrivo di ingenti quantità di denaro provenienti dall’UE, denaro che dovrebbe finalmente servire a colmare le distanze tra le due aree del paese. Riteniamo che tale atteggiamento non derivi da un improvviso sussulto della coscienza politica ma piuttosto da un’imposizione europea che ci obbliga in qualche modo ad attuare provvedimenti che vadano nella direzione di rigenerare le aree depresse del continente. Leggiamo ed ascoltiamo da varie fonti le proposte del Governo per adoperare tali fondi per i fini sopra menzionati, ma siamo preoccupati degli scenari che si stanno prefigurando. Tutto questo gran vociare sul Meridione genera in noi, persone a cui sta a cuore la nostra terra, sentimenti contrastanti: sia chiaro che è sempre bene che si parli di SUD, e questo riteniamo sia un aspetto positivo della vicenda, ma sarà per mancanza di abitudine o perché sempre disillusi dai risultati finali, continuiamo ad essere diffidenti. A supporto della nostra perplessità possiamo riportare la quasi contemporanea levata di scudi del cosiddetto “partito del nord” che, di fronte ad un consolidarsi della prospettiva di “aiutare” maggiormente il Mezzogiorno, con la complicità di alcuni giornali di area progressista (vedi Giannini), solleva nientepopodimenocché una “questione settentrionale” che appare quantomeno azzardata se non ridicola, giustificando tale atteggiamento con il fatto che la crisi generata dal COVID 19 ha penalizzato maggiormente le regioni del nord… Saremmo propensi ad analizzare soltanto dal punto di vista politico le ragioni di cotanta sfrontatezza, considerato che tutti i dati macroeconomici dicono esattamente il contrario e pertanto, senza dilungarci troppo, riteniamo che tale atteggiamento possa rappresentare il frutto di una operazione politica non dichiarata e trasversale impostata da PD, parte dei M5S e FI, tesa evidentemente ad erodere il capitale elettorale della Lega, attraverso l’appropriarsi di uno dei suoi cavalli di battaglia (prima il nord). Ed invero il partito del Capitano (ma di che?), da quando ha deciso di presentarsi anche al SUD, sembra non voler più rincorrere (per lo meno non in maniera compatta) alcuni temi che provocherebbero grande imbarazzo nel suo nuovo elettorato meridionale (?!?! Sigh…). Così com’è altrettanto evidente l’assordante silenzio di Confindustria di fronte alle varie proposte lanciate da politici, commentatori, analisti, ecc, a testimonianza del fatto che una associazione di categoria importante e potente come quella degli industriali abbia un baricentro spostato decisamente verso il nord. E sappiamo tutti quanto può influire Confindustria sulle scelte politiche…. Da più parti viene ribadito che occorre spendere bene senza fare debito cattivo, con interventi a carattere strutturale, ed entrando nel merito delle proposte ascoltate finora, potremmo sostenere che le stesse siano tutte condivisibili, a partire dalla fiscalità di vantaggio, passando dalla realizzazione delle grandi infrastrutture, per finire poi alla digitalizzazione ed al rilancio dell’offerta scolastica. A nostro avviso però, tutta questa impalcatura potrebbe non reggere se non si mette mano con grande determinazione ad una vera sburocratizzazione della macchina amministrativa; su questo aspetto appare evidente un certo lassismo da parte dei nostri politici, probabilmente perché tali interventi, oltre ad essere complessi ed articolati, andrebbero ad intaccare fette di potere… Inoltre occorre pensare agli strumenti per gestire questa enorme quantità di fondi e, da questo punto di vista, riteniamo che una centrale di spesa unica che coordini l’erogazione, sia quanto mai necessaria proprio per evitare il pantano burocratico, naturalmente a condizione che non si trasformi in un altro centro di potere clientelare. Tutto quanto sopra premesso, la domanda sorge spontanea… La nostra classe politica sarà in grado di dare una risposta seria ai temi complessi che giacciono sul tavolo? Noi non ne siamo affatto convinti, considerato che si tratta di quella stessa classe politica che rincorre esclusivamente il consenso, la cui visione arriva solo fino alla prossima elezione, e che rivolge una spasmodica attenzione al numero dei “Like”, piuttosto che al merito dei provvedimenti da adottare. Ecco perché non abbasseremo la guardia e vigileremo come sentinelle di fronte ad una occasione a nostro avviso irripetibile per provare a colmare i divari tra le due aree del paese.
Augusto Forges Davanzati