CONTE, SUD, NORD, PONTI, TUNNEL, CHIUSURE E APERTURE E QUEI SEGNALI POCO “MERIDIONALISTI”… Marito e moglie poveri e in cerca di una casetta in cui vivere: la moglie si accontenterebbe di un appartamentino in periferia, il marito rifiuta: “tu meriti altro: meriti una villa di tre piani a mare”. Potreste mai credere al marito? Ecco: potrebbe essere lo schema-Conte. Sul Mattino del 10/8/20 dichiara che per lui a Messina più che il ponte potrebbe essere utile un tunnel sottomarino. A parte decenni di studi e progetti gettati a mare, voi gli credete? Noi no. Anche perché si parla di Sud e sappiamo bene che da oltre un secolo e mezzo le chiacchiere (e il tempo “futuro”) prevalgono sui fatti. Conte torna anche sulle accuse rivoltegli dopo la lettura dei dossier segreti a proposito di chiusure che al Sud si potevano evitare in base ai suggerimenti del Comitato Tecnico (oltre 100 miliardi di danni per Il Mattino): “ho chiuso anche il Sud, preoccupato per le fughe notturne di tanti meridionali”. Sappiamo bene che si trattava di scelte non facili e molti di noi si sono sentiti “protetti” da quelle chiusure ma qualche dubbio è ovvio: forse si dovevano evitare le fughe di notizie governative che favorirono quelle fughe, forse è improbabile che Conte abbia saputo delle fughe il 7 notte e il giorno dopo preparò il decreto, forse si dovevano evitare quelle fughe chiudendo (davvero) la Lombardia e il Nord (e assistendo davvero le persone nelle loro case), forse tutto quadra se analizziamo la seconda scelta coerente con la prima quando il governo a maggio riaprì tutta l’Italia (Lombardia compresa con migliaia di casi) e non solo il Sud (molte regioni a 0 contagi da giorni). In sintesi, tra ponti e tunnel, aperture e chiusure non ci sembra di cogliere in queste storie segnali molto “meridionalisti”…