“Gentile ministro, dopo le sue dichiarazioni di qualche settimana fa non mi sembrava il caso in piena emergenza di innescare polemiche e magari di farle “invadere” la sua bacheca fb con migliaia di messaggi e le scrivo oggi a nome di tanti neoborbonici nella consapevolezza del fatto che lei forse non conosce i neoborbonici e, forse, come ministro per il Sud, avrebbe il dovere di conoscere (e anche di rispettare) realtà associative così attive e con al seguito decine di migliaia di persone che da anni si battono h24 (totalmente autofinanziate) per la difesa del Sud.
1) Tutti noi “serviamo la Repubblica”: non mi risultano neoborbonici che non lavorino o non facciano il loro dovere e fin dal 1993, anno di nascita del neoborbonismo, da ben 27 anni, non abbiamo mai inseguito monarchie o secessioni (ma forse lei parla dei neoborbonici senza conoscerli e affidandosi al suo intuito leggendone solo il nome).
2) È veramente convinto che “i leghisti del Sud o del Nord” siano “pari”? Pur ringraziandola per la sovra-stima, per lei la Lega che ha condizionato la politica italiana negli ultimi 30 anni vale quanto un piccolo e povero movimento culturale che non si è mai candidato neanche nei condomini di casa propria? Per lei il fatto che le politiche nord-centriche degli ultimi 17 anni abbiano sottratto al Sud oltre 840 miliardi di euro non conta nulla? Per lei i Lep ignorati e le truffe delle “spese storiche” ai nostri danni valgono quanto un post neoborbonico su facebook? Per lei intere regioni padane che chiedono la “secessione dei ricchi” equivalgono ai post su fb o a ricerche, pubblicazioni o manifestazioni (seppure sempre più affollate) dei neoborbonici che parlano di storia?
3) Se è vero che “non avevate bisogno dei neoborbonici per sapere dei drammi, delle miserie e delle contraddizioni del Risorgimento”, perché mai nelle (vostre) accademie o nei (vostri) libri di scuola non avete mai parlato di massacri o saccheggi e di Italie duali? Forse se i neoborbonici non avessero aperto certi dibattiti, certi temi non li avrebbe mai affrontato nessuno, dall’alto di roccaforti cariche di retorica e di storie unilaterali.
4) Lei ricorderà il grande Massimo Troisi e la sua famosa scenetta su “chi aveva rubato i soldi del Belice” con un Pertini che puntava il dito contro l’innocente padre di Troisi: che il vero meridionalismo sia “tensione civile e morale all’unità e alla coesione” non deve dirlo a noi (ricercatori e divulgatori volontari e autofinanziati) ma ai tanti docenti, politici o istituti “professionisti del meridionalismo” che, magari con tanto denaro pubblico, in 150 anni hanno ridotto il Sud come sappiamo con una questione meridionale sempre più drammatica soprattutto per i nostri giovani e con dimostrazioni di Italie duali anche in questo periodo di emergenza, se magari pensiamo ai 4 miliardi annui sottratti dal Nord al Sud solo nella Sanità.
5) Lei si preoccupa per qualche post critico sulla sua bacheca: ma dov’era e dov’è le tante, tantissime volte in cui tv, giornali e politici infangano il Sud fino al razzismo? Noi eravamo a difendere il Sud con i nostri poveri mezzi…
6) Caro ministro, noi tutti in queste ore siamo solidali con chi al Nord come al Sud sta soffrendo e noi tutti conosciamo Mazzini e sappiamo che la patria “è una comunione di liberi e uguali affratellati”. Il problema è che se dopo 150 anni, come ha scritto anche lei, gli italiani non sono affatto e allo stesso modo “liberi e uguali” e se dopo 150 anni esiste ancora un “ministro per il Sud” (!) diventa anche logico e umano che in tanti (sempre di più) sentano certi simboli, certi post e la retorica risorgimentalista lontana e distante.
7) Se i nostri giovani da 150 anni e per 150 anni hanno avuto e hanno la metà dei diritti, del lavoro, dei servizi e delle speranze del resto dei giovani italiani ed europei, non è certo colpa dei neoborbonici e un ministro per il Sud farebbe bene ad iniziare ad individuare i veri colpevoli tra quelle classi dirigenti nazionali e locali che ci hanno ridotti in queste condizioni. Altro che indignarsi per qualche commento non positivo di fronte ad una foto del museo del Risorgimento di Torino…
8) Pochi giorni fa la notizia della ipotesi del (suo) governo di sospendere la clausola del 34% dei finanziamenti al Sud (Il Mattino 18/4/20). Caro ministro, lei nel suo ultimo discorso alla Camera qualche giorno fa ha definito “MERO ESERCIZIO TECNICO” quella bozza con il chiaro tentativo di sottrarre fondi al Sud: fossi stato in lei avrei aperto una seria inchiesta interna per capire se qualcuno dalle parti del (suo) governo si mette a scherzare sulle bozze dei decreti a danno del Sud come se stesse facendo la Settimana Enigmistica e tenendo anche conto che non si tratta di leghisti a cui poter dare la colpa (non sarebbero più al governo). È proprio sicuro che i suoi nemici siano i neoborbonici?
9) Poche ore fa il decreto Rilancio che lei ha celebrato come una prima vittoria a favore del Sud: considerato che nel suo intervento alla Camera su 32 minuti complessivi 26 minuti lei stesso li ha dedicati alla drammaticità della situazione del Sud, è proprio sicuro che quel decreto sia così “risolutivo” per il Sud con (in tutto) un paio di centinaia di milioni in più per terzo settore e altre attività e con qualche dubbio sull’utilizzo dei fondi di coesione (per il Sud) a livello nazionale, così come paventato anche a fine marzo da Eurispes? È proprio sicuro che sia opportuno utilizzare quei fondi per l’emergenza e non lasciarli al loro uso principale (lo sviluppo del Sud)?
10) In suo post e in una sua intervista su Limes lei ha esaltato De Gasperi e la sua idea di “ricostruzione e giustizia sociale”. È chiaro che ognuno si sceglie i propri miti e forse noi siamo “esagerati” anche nella scelta dei nostri miti legati unicamente a ciò che di buono o meno hanno fatto per il Sud ma, da ministro per il Sud, al di là dei suoi meriti, forse trascura il fatto che De Gasperi non fu esattamente un meridionalista: De Gasperi fece arrivare gli aiuti del Piano Marshall per l’87% al Nord (1 miliardo e 300.000 dollari) e per il 13% al Sud nonostante le proteste di Don Luigi Sturzo che gridava le ragioni del Sud disastrato dopo la guerra. Da De Gasperi anche la linea di favorire l’emigrazione Sud/Nord alla base del successivo sviluppo del Nord. “Sono arrivato a dire agli Americani che avremmo rinunciato al Piano Marshall purché ci dessero almeno il modo di finanziare l’emigrazione”, una sua dichiarazione. “Imparate una lingua ed emigrate” il suo slogan urlato alla gente di Caulonia, in Calabria. De Gasperi fu (anche) questo…
In conclusione, mi ritenga a sua disposizione per ulteriori approfondimenti, visto che (le piaccia o no) abbiamo in comune una finalità: la difesa di un territorio per troppo tempo dimenticato e forse, evitando dita e bacchette puntate, dovrebbe fare anche uno sforzo per capire chi semplicemente non ha condiviso attacchi e un suo post “risorgimentalista” che forse, di questi tempi, si potevano anche evitare…
Cortesi saluti“
Prof. Gennaro De Crescenzo