La fase più critica di questa pandemia sta per essere superata(c.d. fase 1) ed ora è il momento di ripensare alla ripresa socio economica dei nostri territori e delle nostre comunità. Abbiamo tutti appreso che vi è una correlazione tra l’effetto dell’inquinamento da particolato atmosferico e la diffusione del virus, che si è riscontrato molto più aggressivo e penetrante in zone(nel Nord) ad altissima congestione atmosferica e dove questi gas nocivi hanno contribuito fortemente al virus di permanere nell’aria e di diffondersi in modo più omogeneo. E’ innegabile che le immagini delle acque cristalline di molte zone di Napoli, della ritrovata chiarezza del fiume Sarno e delle diverse specie di animali che hanno rioccupato i loro spazi abusati
dalle attività antropiche, rappresentano per chi ama la propria terra, un orgoglio di cui andarne fiero
di cui farne tesoro in futuro e che dovrebbe spingere tutti noi a lottare per tutelare queste bellezze
che raccontano ed al contempo rappresentano la nostra storia.
Purtroppo però immediatamente dopo la fine del lockdown l’inquinamento delle acque si è
presentata in tutta la sua drammaticità, facendo di nuovo raffigurare l’urgente necessità di
affrontare, questa volta in modo serio e definitivo, la questione della tutela ambientale che ha anche
una matrice sanitaria e di civile convivenza delle comunità residenti lungo le coste dei fiumi e del
mare.
Vi è stata in questi giorni una apprezzabile riunione della terza Commissione Consiliare Speciale
della Regione Campania relativa al fenomeno delle ecomafie e della terra dei fuochi, che ha
approfondito i vari episodi verificatesi lungo alcuni fiumi più antropizzati della Regione che oramai
animano il dibattito sulla loro tutela da diversi decenni. E’ stato previsto a tal proposito un piano
straordinario di interventi per il contrasto all’inquinamento che si articola in diversi interventi di
controllo e contenimento quali, ad esempio, la rilevazione dall’alto con l’utilizzo di droni a scanner
termico per verificare l’origine degli sversamenti criminali accompagnato da un più incisivo
controllo e monitoraggio da terra con l’ausilio delle Autorità preposte in materia di scarichi e della
Polizia idraulica, nonché il potenziamento dell’organico della Agenzia Regionale Protezione
Ambientale deputata a diverse funzioni istituzionali di rilevazione e indicazione dei dati ambientali.
Si auspica che il nostro territorio non sia ancora una volta abbandonato alla logica del profitto
criminale a danno dell’ambiente, e quindi della tutela collettiva della salute così sostenendo
implicitamente una economia basata sulle bellezze naturali sostenendo di fatto gli investimenti che
ad esempio molti operatori balneari effettuano a proprie spese. In questa battaglia le forze politiche,
associative e di cittadini non dovrebbero mai dividersi, perché solo la vera coalizione positiva e
propositiva delle stesse può generare un valore aggiunto economico, ambientale e sociale di cui tutti
abbiamo un gran bisogno, soprattutto in questo momento storico.
Oggi il ripensamento del sistema economico in chiave green non è più un tabù ma rappresenta una
grandissima opportunità di sviluppo, preferendo quindi attività produttive che hanno un impatto
ambientale ridotto cercando così di mitigare i costi ambientali e sanitari troppo alti ed assolutamente
insostenibili per tutti noi, modelli vecchi e superati. E’ vero che nel Decreto Legge di Maggio sono
stati previsti incentivi ed agevolazioni denominati ecobonus e sismabonus con maxidetrazione del
110% e con la possibilità di usufruire immediatamente lo sconto in fattura, ma, pur essendo
strumenti utili per una reale riconversione economica in chiave verde, non rappresentano ancora
appieno quel volano essenziale per un efficace cambiamento culturale, economico e sociale che
rappresenta, a mio avviso, la strada maestra da perseguire nel prossimo decennio, conciliando
ripresa e tutela del Creato.
Concludendo, mi piace ricordare una affermazione del premio Nobel per l’economia Kenneth
Boulding che rappresenta in poche parole la corsa frenetica del genere Umano nell’ultimo secolo:
… “chi crede che sia possibile una crescita infinita in un mondo finito o è un pazzo o è un
economista …”
Luca Monsurrò