Finisce 2-1 al San Paolo tra le vibranti proteste del Genoa per alcune discutibili decisioni prese dal quintetto dei giudici di gara guidato da Calvarese. Nel post partita la società ligure ha imposto il silenzio stampa ai suoi tesserati: ferma la posizione di condanna sugli errori commessi in tutti e due gol del Pipita (il primo segnato in lieve fuorigioco, il secondo su calcio di rigore generoso). La storia della partita, però, è ben diversa: il Napoli gioca a tutto campo, diverte e convince. Fin dai primissimi minuti di gioco Higuain è il grande protagonista, realizzando, con istinto rapace, la prima rete di serata al 7’. Callejón è ispirato, De Guzman spreca l’inimmaginabile. Nel Genoa qualche lampo viene solo dai piedi di Perotti, Fetfatzidis e Iago Falque. Proprio quest’ultimo firma il pari provvisorio al 56’ sfruttando una dormita generale della retroguardia partenopea. Al 75’ l’altro episodio dubbio fischiato da Calvarese, il rigore procurato dal Pipita su una spinta modesta di Kucka. Arbitraggio, nel complesso, da rivedere con errori vistosi commessi anche ai danni degli azzurri. Resta il 2-1 finale che ai ragazzi di Benitez sta anche un po’ stretto.
NAPOLI. Il posticipo, di lunedì, della prima giornata del girone di ritorno vede contrapposte due squadre gemellate, Napoli e Genoa, rispettivamente la terza e la settima forza del campionato. I grifoni fin qui hanno superato le attese di inizio stagione, attestandosi come una delle sorprese di quest’anno. Dopo l’iniziale exploit che l’aveva portata a condividere il terzo posto con l’altra squadra della lanterna, la Sampdoria, ora è in fase di leggera ma costante flessione. Gli azzurri, invece, sono in un trend positivo, se si esclude la cocente sconfitta in casa con la Juve e i suoi strascichi sui pesanti errori arbitrali. Il pari della Roma al Franchi rinnova propositi e ambizioni mai sopite, obiettivi che Benitez vuole afferrare con l’autorevolezza che gli è propria nelle coppe, dove colleziona trofei e vittorie con la voracità di un cannibale.
LA PARTITA. In campo Benitez schiera la migliore formazione in questo momento, confermando Strinic sull’out sinistro e De Guzman che completa la fascia presidiata dal croato. Le uniche sorprese sono l’esclusione di Mertens, tra i migliori in Coppa Italia contro l’Udinese, e l’impiego dal primo minuto di Inler, preferito a Jorginho. Lo svizzero è ormai in lista di partenza, ma la sua professionalità non è in discussione e Benitez continua a schierarlo, finché disponibile, con il contagocce. Gasperini, dal canto suo, risponde con la formazione tipo, eccetto la prima punta, Fetfatzidis (reduce dalla doppietta col Sassuolo) schierato da falso nueve al posto dell’indisponibile Matri. Pronti, via e il Napoli è già sugli scudi: dopo un’occasione straordinaria capitata sul destro di Higuain al 2’, su una respinta centrale di Perin, arriva dopo cinque minuti il vantaggio firmato proprio dall’argentino sempre su una ribattuta del portiere gialloblù. Al momento del tiro di Callejón, che dà il via all’azione, il Pipita figura in lieve fuorigioco. L’arbitro Calvarese, male assistito dal guardalinee, convalida: è 1-0. Gli azzurri continuano a produrre azioni da gol come un rullo compressore e al 27’ Strinic affonda sulla fascia irrompendo in area, ma il suo assist si infrange sul braccio di Roncaglia, gettatosi in scivolata. Il giudice di gara decide di lasciar correre valutando l’involontarietà del gesto, ma il danno procurato nell’azione è evidente. Higuain spinge sull’acceleratore e inventa ancora una prodezza: slalom in area sulla destra e palla invitante al centro per l’inserimento di Hamsik che spreca tutto da due passi. Da segnalare al 33’ una trattenuta vistosa sul Pipita, non punita dall’arbitro, che gli impedisce di andarsene tutto solo in area. Roncaglia in questo caso andava espulso per intervento da ultimo uomo, ma Calvarese fischia il fallo (inesistente) a favore dei gialloblù. Le migliori occasioni sciupate dal Napoli, però, arrivano tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo sui piedi di De Guzman: al 37’ l’olandese, servito dal capitano, si invola nella prateria lasciata incustodita dalla retroguardia genoana ma viene ipnotizzato da Perin. Il pallonetto è fuori misura e la serata sembra ormai stregata. Al 48’ ancora lui sfiora il raddoppio: questa volta fa tutto bene, finta il tiro e manda a vuoto marcatore e portiere avversari ma non Burdisso che sbuca sulla linea di porta salvando la situazione. Tra le due palle gol di De Guzman arriva la conclusione centrale di Antonelli innescata dal tacco straordinario di Perotti che decreta la fine dei primi quarantacinque minuti. Nella ripresa, dopo il salvataggio di Burdisso, il Pipita si divora la palla del possibile raddoppio provando il tocco morbido davanti a Perin, ma il risultato è un passaggio al portiere. Allora, come spesso accade nel calcio, le troppe opportunità non colte rischiano di risultare indigeste: al 56′ arriva il pari di Iago Falque, perso in marcatura da Inler e non affrontato dai centrali azzurri. Il suo tiro si infila chirurgicamente vicino al palo lungo, lasciando Rafael immobile. Tutto da rifare per i ragazzi di Benitez che si riversano nella metà campo avversaria alla ricerca del gol che valga i tre punti. Callejón tenta con poca fortuna il tiro, una volta deviato sulla traversa e la seconda respinto da Perin. Entrano allora Gabbiadini tra le fila del Napoli e Kucka per i grifoni e decidono (indirettamente) il match: L’azzurro calcia la punizione che porta il neoentrato gialloblù a spingere in area (in modo lieve, va detto) il Pipita che cade inducendo Calvarese a fischiare il rigore al 73’. Higuain non perdona dal dischetto e mette la parola fine sull’incontro. Nel finale gli ulteriori cambi degli allenatori non mutano gli equilibri in campo (gli ingressi di Britos e Zapata mirano solo a preservare il vantaggio acquisito) e il Napoli conquista così i tre punti che valgono il terzo posto in solitaria. Sulle polemiche arbitrali nel post partita Benitez ha chiosato così: «Quello di stasera è un risultato che ci sta stretto. Abbiamo creato tante occasioni, concretizzato poco. Se mettiamo sulla bilancia tutti gli episodi non credo che il Genoa si possa lamentare». Il protagonista di serata, Gonzalo Higuain, non ha parlato degli episodi. Lui pensa solo a vincere: «Abbiamo conquistato una vittoria importante, adesso dobbiamo continuare così. La Roma è a sei punti e mancano 18 partite: tutto può accadere…». Certo, con un Pipita così, è lecito sognare in grande. Con un Pipita così nulla è precluso.
Martedì 27 gennaio 2015
Dario Di Pascale
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