Premesso che il Napoli è di sicuro migliorabile e dovrà essere migliorato. Premesso che, punti alla mano, quello di quest’era è il Napoli più forte della storia del Napoli con la coincidenza di una-due avversarie molto forti (e non approfondiamo le motivazioni politico-economiche di questa forza). Premesso che i tifosi restano la grande vera forza di questa squadra (e i 30.000 all’allenamento lo dimostrano). Premesso che anche il sottoscritto è capace di piangere e di arrabbiarsi non poco di fronte alle partite e ai punti sprecati di qualche settimana fa. Premesso tutto questo, come si fa a non dare un pizzico di ragione a De Laurentiis quando dice che i Napoletani “non sono maturi per lo scudetto e che squadra, tifosi, giornalisti non sono compatti”? Due pareggi e “siamo da B”, opinionisti più o meno credibili che sparavano e sparano ogni giorno su Mazzarri/Benitez, luoghi comuni continui su un presidente chedevecacciare i soldi (a prescindere da quello che ha speso e spende mentre altre società sono sull’orlo del fallimento), istituzioni del tutto assenti se non per esultare in diretta tv, stadio ogni tanto semivuoto ma tutti pronti poi a festeggiare le supercoppe, giornali e giornalisti napoletani spesso ostili come e più di quelli non-napoletani (con lo strapotere centro-nordico dei media che sappiamo e con il loro impegno, invece, nella difesa di squadre davvero indifendibili). Un piccolo test in tutta l’azzurra franchezza: tutti noi avremmo inneggiato ai nostri calciatori dopo aver subito 7 gol in casa come hanno fatto i tifosi della Roma che in questi anni hanno vinto anche meno di noi? Rinforzi, coerenza e compattezza da parte di squadra-società-tifosi-media e arriverà anche lo scudetto.