In occasione dell’accordo stipulato tra diversi enti per la ricostruzione della Città della Scienza ad un anno esatto dal rogo (4 marzo 2013), il Movimento Neoborbonico e il “Parlamento delle Due Sicilie – Parlamento del Sud” (gruppo di azione civico-culturale) hanno elaborato un breve dossier sulla situazione dei beni culturali a Napoli ed in Campania sollecitando un opportuno dibattito sul loro recupero e sulla loro valorizzazione. Senza entrare nel merito di un’inchiesta complessa e tuttora in corso, è evidente che prima di destinare somme consistenti di denaro pubblico sarebbe stato opportuno, aspettarne l’esito e valutare l’urgenza e la necessità di continuare una politica culturale (e turistica) che in tutti questi anni non registra risultati così positivi (a Città della Scienza e altrove) mentre rischiamo di perdere il nostro immenso patrimonio storico-artistico-archeologico senza i necessari e urgenti interventi. Nel dossier i quesiti al centro del dibattito e i particolari sugli interventi. Città della Scienza, Beni Culturali ed emergenze a Napoli. Dossier a cura del “Parlamento delle Due Sicilie – Parlamento del Sud”, gruppo di azione civico-culturale e dell’Associazione Culturale Movimento Neoborbonico. In merito all’accordo stipulato il 4 marzo per la ricostruzione di Città della Scienza a Napoli:
– premesso che l’accordo del 4 marzo 2014 prevede una spesa complessiva di oltre 65 milioni di euro (di cui oltre 34 milioni a carico della Regione Campania e 8 a carico di Ministero per la Ricerca Scientifica e per le Infrastrutture e i Trasporti);
– premesso che andrebbe accertata la verità sul rogo del 2013 restando ancora in piedi tutte le ipotesi e le responsabilità possibili, come rivelato finora dagli inquirenti;
– premesso che, a oltre 20 anni dalla sua fondazione, un bilancio delle attività dello stesso ente sarebbe necessario;
– premesso che (oltre ai rimborsi assicurativi) per la ricostruzione di Città della Scienza si sono mobilitati, con apprezzabile urgenza, enti, associazioni e istituzioni con contributi volontari e pubblici ancora da quantificare;
– premesso che a Napoli persistono, da decenni, alcune emergenze riferibili all’immenso patrimonio storico-artistico-archeologico-culturale,
il “Parlamento delle Due Sicilie” e il Movimento Neoborbonico hanno elaborato un breve dossier su queste emergenze invitando la cittadinanza e i responsabili delle istituzioni locali e nazionali ad un urgente e opportuno dibattito sulle priorità culturali, turistiche ed economiche di Napoli soprattutto in considerazione del grave momento di crisi finanziaria che la città (e l’intero Paese) stanno vivendo.
In premessa occorre ancora chiarire le dimensioni del progetto di cui all’oggetto e in merito alla gestione finora realizzata:
– circa 150 i miliardi di lire in finanziamenti pubblici sono stati impiegati per la sua realizzazione/gestione;
– circa 20 i milioni di euro stanziati per il progetto “Corporea” (museo del corpo umano annesso a Città della Scienza e non ancora realizzato);
– non più di 90 persone hanno trovato lavoro presso l’ente che lo ha gestito;
numerosi i problemi finanziari recenti e che hanno coinvolto fornitori e lavoratori (da mesi senza stipendi già prima del rogo);
– tutte da risolvere le questioni legate alla edificazione dei padiglioni incendiati e che da anni risultano di fatto “abusive” in quanto escluse dal Piano Regolatore Generale e dalla Variante Occidentale;
– complesse e tuttora in corso le indagini che (escludendo da più parti il coinvolgimento della camorra: cfr. le dichiarazioni del giudice R. Cantone) stanno accertando anche quali fondi erano stati impiegati per sistemi di vigilanza e anti-incendio evidentemente insufficienti.
Senza entrare nel merito di un bilancio culturale legato all’opportunità o meno, per oltre un ventennio, di finanziare progetti come quello di Città della Scienza e non altre strutture e/o attività (patrimonio storico-artistico-archeologico fatiscente e a rischio, tradizioni produttive e/o culturali -ad esempio quelle artigianali o musicali- in progressiva crisi ecc.), sarebbe opportuno procedere ad un bilancio dei risultati finora raggiunti.
In estrema sintesi:
– quante e quali ricerche scientifiche sono state prodotte?
– Quante e quali imprese sono state avviate nell’”incubatore”?
– Quali presenze sono state registrate con e senza gli accordi annuali con gli enti e le istituzioni scolastiche e non del territorio?
– Quante presenze turistiche sono state registrate in questi anni?
Esauriti, in parte, gli argomenti da approfondire nel corso di un auspicabile dibattito presso la cittadinanza e tra cittadinanza e istituzioni, si procede ad un elenco sommario di siti di interesse storico-artistico-archeologico-culturale che necessiterebbero di immediati interventi e di finanziamenti che, complessivamente, non supererebbero i 20 milioni di euro con i seguenti risultati attesi a Napoli ed in Campania (appena 3 i milioni previsti per l’urgente restauro della splendida e devastata reggia di Carditello):
– salvaguardia di un patrimonio che, in caso di ulteriori ritardi negli interventi, rischierebbe la distruzione;
– valorizzazione di un patrimonio unico al mondo finalizzata alla fruizione da parte della cittadinanza e di flussi turistici potenzialmente interessati alla conoscenza di beni non rinvenibili nei paesi di provenienza.
ELENCO-SITI ED EMERGENZE (IN AGGIORNAMENTO)
Napoli
Stazione Napoli-Portici, corso Garibaldi.
Resti da decenni fatiscenti e a rischio di imminenti crolli dell’antica stazione ferroviaria Napoli-Portici.
Storia in sintesi: costruita nel 1839, l’edificio della stazione Napoli-Portici, voluta da Ferdinando II di Borbone, è il simbolo di uno dei primati più famosi della storia del Regno.
In stile neoclassico, si possono ancora vedere i resti dell’inferriata delle finestre e dei locali adibiti a biglietteria.
Progetto: messa in sicurezza dei resti e degli ambienti interni residui; valorizzazione del luogo come area congressuale o espositiva (eventuali mostre periodiche sulle attuali eccellenze produttive di Napoli e del Sud) anche in considerazione della vicinanza della stazione terminale della linea ferroviaria Circumvesuviana e della stessa stazione di Napoli centrale.
Albergo dei Poveri, piazza Carlo III
Ambienti e cortili interni fatiscenti del Real Albergo dei Poveri.
Storia in sintesi.
Voluta da Carlo di Borbone, realizzata dal grande architetto Ferdinando Fuga, si estende con una delle facciate più lunghe del mondo: centinaia gli ambienti che ospitarono fino a 3000 “poveri” raccolti dalla strada, assistiti, formati e avviati al lavoro nei diversi settori di competenza.
Progetto
Valorizzazione completa degli enormi ambienti dell’Albergo dei Poveri (eventuale museo delle Arti della Città, eventuali spazi per laboratori artistici-artigianali in coerenza con l’antica destinazione della struttura; eventuali aule universitarie e/o per studenti).
Reggia, Museo e Giardini di Capodimonte
Sale del Seicento e dell’Ottocento; Appartamento Reale
Apertura ordinaria e valorizzazione delle Sale.
Museo di San Martino
Sala delle Piante e delle Vedute
Apertura ordinaria di tutte le sale del museo
Chiesa di Santa Maria di Portosalvo, via Marina
Ultimazione dei restauri della chiesa, dell’obelisco esterno e delle aiuole
Chiesa e Biblioteca dei Gerolomini
Restauro, valorizzazione e catalogazione dei beni conservati dopo i recenti e gravi danneggiamenti; recupero e ricerche sui resti di Giambattista Vico recentemente ritrovati (cfr. Il Mattino, 12/10/11 a cura di Paolo Barbuto)
Chiesa dell’Immacolata Concezione, piazza Capodichino
Si tratta di uno dei pochi monumenti rilevanti di tutta l’area legato ad un episodio importante della storia della dinastia borbonica (nacque come un ex voto di Ferdinando II che si salvò in quello stesso luogo, ex Campo di Marte, da un attentato).
Santa Maria della Pazienza alla Cesarea
Urgenti interventi di restauro per la struttura e per lo storico e famoso organo.
Strada di San Gregorio Armeno
Messa in sicurezza e restauro della strada, illuminazione e progetti di valorizzazione annuale di una delle strade più famose del mondo.
Cappella del Monte di Pietà, via San Biagio
Chiesa di Sant’Agostino alla Zecca
Chiesa e Rifugio della Scorziata
Chiesa di Santa Maria Vertecoeli
Campania
Pompei Nessuno commento sull’attuale drammatica situazione.
Real Sito di Carditello
Appena acquisito dallo Stato dopo decenni di incuria e devastazioni, la splendida struttura neoclassica (1787) voluta dai Borbone in provincia di Caserta ha ottenuto appena 3 milioni di euro per l’urgente restauro.
Con il contributo di Salvatore Lanza, Ivan Lohengrin, Lorenzo Terzi.