Nuovo luogo di incontro sulla collina vomerese, l’Archivio Storico in via Scarlatti 30 (angolo via Morghen) si propone come uno spazio curato nei dettagli in cui la storia del Regno delle Due Sicilie, raccontata attraverso immagini e primati, incontra l’arte dell’architetto e designer francese Philippe Starci a cui è ispirata la stanza bar, con i suoi quadri disordinatamente sistemati sotto il soffitto.  Al primo piano la caffetteria, aperta dalle 7 mattino lascia spazio, al tramonto, alla cultura del buon bere. A dare il benvenuto agli ospiti, il Trionfo di don Carlo di Borbone nella battaglia di Gaeta contro gli austriaci compare in un quadro di 1,6 metri di larghezza per 3 metri di altezza, porta scorrevole che conduce in uno straordinario caveau, dove le cinque sale principali sono dedicate ai cinque Re Borbone delle Due Sicilie: Carlo, Ferdinando I, Francesco I, Ferdinando II e Francesco II, con le rispettive regine.
La regia dell’Archivio storico è curata da Luca e Antonello Iannuzzi, già imprenditori del mondo dell’entertainment con il Nabilah, Alessandro Bardellino (sommelier che per l’Archivio Storico ha allestito una cantina ricercata ed esclusiva) e Serena Forlani (organizzatrice eventi) che hanno affidato il coordinamento delle ricerche a Gennaro De Crescenzo e Salvatore Lanza, presidente e segretario generale del Movimento Neoborbonico, i quali, avvalendosi della collaborazione di Giulia Martelli, Fabiana Liguori e  Domenico Matania, hanno dato spazio non solo ai sovrani. «Ci sono immagini che rappresentano i grandi primati del glorioso Regno, i grandi meridionali che non sono stati profeti in Patria e tutta una seria di “punti di vista” utili a ritrovare quel senso di appartenenza che la storiografia ufficiale negli ultimi 152 anni ha sistematicamente cancellato – spiega Salvatore Lanza – I “nostri” grandi sovrani (dico nostri perché parlavano la nostra lingua, il napoletano), maltrattati dalla storia, le bandiere del Regno delle Due Sicilie, i gigli d’oro borbonici o l’inno nazionale di Paisiello sono il nostro supporto culturale. Con i Borbone, i Meridionali sono stati, per l’ultima volta, un popolo amato, rispettato e temuto in tutto il mondo. In un momento storico, economico e politico come questo è più che mai necessario spiegare agli italiani e ai napoletani in particolare le vere cause dell’antica questione meridionale che inizia proprio all’indomani dell’unificazione nel 1860».
La cura del bar è affidata a Alexander Frezza, barman pluripremiato e riconosciuto a livello internazionale per la sua professionalità e competenza. «Il bar dell’Archivio Storico sarà un bar classico, sia nell’atmosfera che nell’offerta – spiega Alex – Partiremo dalle basi della miscelazione per dare un punto di riferimento al cliente che potrà così orientarsi più facilmente nella scelta. Si darà particolare attenzione ai prodotti tipici italiani che saranno i protagonisti principali dei nostri drink, amari, vermouth, liquori e vini italiani verranno utilizzati in cocktail che ne valorizzeranno le caratteristiche territoriali e originali della nostra tradizione. Il menu del bar dell’Archivio si divide in due parti. Nella prima, quella dei “Classici”, sono proposti alcuni dei cocktail che hanno fatto la storia della miscelazione mondiale, cocktail senza tempo che, abbinando semplicità e qualità, saranno preparati con qualche piccola variante “italiana” per dare una personalizzazione tutta nostra, come Il Daiquiri aromatizzato al liquore Strega o Il Vecchio stile che arricchisce un classico Old Fashion con amaro Averna. La seconda parte del menu sarà quella più caratteristica del luogo, “l’Aperitivo dell’Archivio Storico”, un aperitivo italiano, tradizionale,  costruito intorno ad un modo di bere all’antica, di quando l’aperitivo era un rituale di preparazione al pasto, per curarsi, riguardarsi e da  consumare con moderazione. I cocktail sono tutti radicati nella storia italiana, i prodotti sono genuini, tutti i succhi sono spremuti freschi e gli abbinamenti semplici. Si parte dal più classico Mi.To., che abbina il Bitter di Milano al classico Vermouth di Torino, passando per un aromantico Tonico Italiano che abbina un classico distillato aromatizzato al ginepro italiano con della tonica e delle spezie, finendo con un 8e1/2, elegante abbinamento di liquore alle more selvatiche e prosecco. Introduciamo il concetto di “Sprezzatura” nel bere. Il termine coniato da Baldassare Castiglione nel 1528 che indica la capacità tutta italiana di riuscire a fare le cose più difficili con la disinvoltura che le fa sembrare semplici e naturali». E dal bar arriva anche la chicca del luogo, il “Cocktail a porter”. «Una serie di cocktail a base di vermouth italiano, distillati e bitter imbottigliati dall’Archivio Storico, pronti per un servizio al tavolo o per essere portati a casa per un occasione speciale – conclude Frezza – Sulla bottiglia comparirà un’etichetta su cui saranno riportate la lista degli ingredienti e l’eventuale scadenza».
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