Napoli-Juve in sintesi: il coraggio di una squadra attualmente non al top della condizione fisica ma che (se la sorte e l’arbitro non ci avessero voltato le spalle) aveva di fatto battuto la Juve; l’immensa civiltà di un pubblico che, in curva B, risponde con una grandiosa scenografia (Vesuvio in fiamme e la scritta “Terra mia”) al sistematico razzismo dei tifosi juventini; l’immenso masochismo di un altro pubblico (quello in gran parte fuori dallo stadio, radiofonico televisivo, evidentemente condizionato dai soliti opinionisti dei media) che si lamentava e si lamenta (“campagna acquisti sbagliata”, “presidente avaro”, “questo o quel calciatore o Mazzarri devono -a turno- andare via” ecc.ecc.) di fronte ad un secondo posto e ad un primato ancora possibile (dobbiamo continuare a crederci con 11 giornate alla fine e la Juve ancora in Champion). Lo abbiamo scritto più volte: i tifosi veri sono “tifosi” e di fronte ad una squadra che non molla mai come quella che ci stanno regalando Mazzarri e De Laurentiis i tifosi a fasi alterne possono sempre dimettersi e scegliersi altre squadre… Continuiamo a combattere, allora, pronti ad approfittare di passi falsi bianconeri (anche a Napoli tutt’altro che irresistibili, scorrettezze impunite di Chiellini comprese) ma anche eventualmente a festeggiare per un grande secondo posto. P.S. Date un occhio alla storia del Napoli dal 1926 a ieri e guardate quante volte siamo arrivati secondi o abbiamo lottato fino alla fine per uno scudetto, per favore… salvatore lanza
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