Ripubblichiamo un articolo di Salvatore Caiazza (Il Roma, 24/1/13) nel quale è chiaro il quadro che spesso anche noi de Il Nuovo Sud abbiamo evidenziato. L’articolo, ovviamente, è consigliato ai soliti “critici a tutti i costi” che proprio non si sa quando e come hanno visto una squadra che abbia vinto o vinca tutte le partite… Tutto, ovviamente, è migliorabile (e migliorerà), ma la storia e la statistica sono scienze esatte. “È il miglior Napoli di sempre quello di Walter Mazzarri. Il tecnico toscano può andare fiero di una squadra che fino ad oggi ha la media punti più alta di tutte le altre stagioni azzurre. Mai in passato, infatti, i partenopei avevano conquistato così tanti successi. Neanche quando si vinsero i due campionati ai tempi di Diego Armando Maradona. Nonostante Cavani e compagni abbiano perso o pareggiato delle gare incredibili (vedi contro Atalanta, Bologna e Torino), si ritrovano al secondo posto in classifica e in piena lotta per lo scudetto. Certo, attualmente la Juventus è a +5 ma il torneo è ancora troppo lungo per gettare la spugna. Nel mese di dicembre addirittura il gap era di dieci lunghezze ma fino a prima della gara con la Fiorentina si era arrivati a -3. Dunque, il discorso è tutto aperto ma si deve proseguire su questa strada. La media punti, comunque, è di 2,04 e si è ancora alla ventunesima giornata. Considerato che manca quasi tutto il girone di ritorno, si può solo migliorare. La speranza è che chi comanda la graduatoria cominci a perdere qualche partita in più in modo tale da poter vivere le emozioni di tanto tempo fa quando grazie al pibe de oro si vincevano i campionati e la Coppa Uefa. Anche allora il Napoli viaggiava a certi livelli ma alla fine della stagione la percentuale di successi non è mai stata come quella attuale. Considerando che le vittorie valevano ancora due punti e le squadre che si sfidavano erano sedici, la media finale era di 1,4. Nel tricolore del 90 con il torneo a diciotto formazioni si arrivò a 1,5. Da allora questa cifra è stata superata solo due anni fa quando sempre il Napoli di Mazzarri incassò 70 punti con una media di 1,8. Oggi, come detto, si è già a 2,04 e quindi bisogna fare solo i complimenti a Mazzarri e ai suoi ragazzi. Adesso, però, non bisogna fermarsi. Si deve andare avanti sempre con il piede sull’acceleratore cercando di rimediare a qualche frenata di troppo. Domenica scorsa a Firenze l’occasione per poter aumentare il proprio bottino era ghiotta. Le possibilità per battere i viola erano abbastanza ma dopo la papera inaspettata di De Sanctis si è dovuti rincorrere gli avversari e il pareggio è arrivato meritatamente. Nella ripresa le occasioni da gol sono capitate, peccato per quella sprecata da Pandev a pochi minuti dalla fine. Ma anche Aquilani ha graziato gli azzurri a tempo praticamente scaduto. Dunque, è inutile stare pensare al passato. La Fiorentina resta una signora squadra e difficilmente in casa farà sconti a qualcuno. Ha perso con il Pescara in campionato e la Roma in Coppa Italia ma l’ha fatto giocando un bel calcio. È stato sfortunata e nella corsa alla Champions può essere solo un’alleata del Napoli visto che dovrà incontrare tutte le dirette concorrenti alle prime posizioni. L’obiettivo di Mazzarri è quello di togliersi altre grosse soddisfazioni. Già adesso è entrato nella storia diventando uno degli allenatori migliori del Napoli. Ma non ci si può accontentare, soprattutto se a giugno prossimo dovesse decidere di andare via. Questa è la quarta stagione che allena gli azzurri. Mai gli era capitato nelle esperienze passate di stare tutto questo tempo su una panchina. Dopo due anni, massimo tre, aveva deciso di provare nuove emozioni altrove. Il Napoli, però, è sempre il Napoli e De Laurentiis spera di poterlo trattenere ancora a lungo. Anche perché si sta programmando tutto attorno al tecnico toscano. L’intera rosa corrisponde alle richieste di Mazzarri, i giocatori che vanno in campo sono consoni al modulo che tanto adora il sor Walter e quindi, nel caso in cui dovesse andare via, si dovrebbe ripartire daccapo. Certo, dovesse vincere lo scudetto, allora sarebbe finito un ciclo e se ne riaprirebbe un altro. Ma senza il tricolore vale la pena restare ancora e progettare il massimo obiettivo con l’arrivo di qualche altro top player”. salvatore lanza