Dopo la follia notturna di Napoli-Bologna e dopo le sentenze con la condanna di Cannavaro e Grava e i due punti di penalizzazione per l’incredibile vicenda-Gianello, è il momento della calma, delle riflessioni, della fermezza e del coraggio. E il messaggio vale per tutti: vale per la società che deve farsi valere nel complesso e a volte davvero incomprensibile mondo della giustizia sportiva (una assurda responsabilità oggettiva applicata fasi alterne e a campionato in corso e raddoppiando la richiesta di Palazzi) come sul mercato di gennaio; vale per i calciatori che non possono accusare cali di tensione di nessuna natura e ormai sistematici e senza i quali avremmo, per difetto, almeno 7-8 punti in più; vale per i media (in tanti-troppi aspettano le disgrazie del Napoli da tanti-troppi anni); vale per i tifosi che, in quanto tali e se tali, devono supportare la squadra quando serve: troppo comodo tifare per una squadra che vince sempre, necessario farlo quando i ragazzi in maglia azzurra hanno bisogno dei tifosi sul campo e, come in queste ore per capitan Cananvaro e per Grava, fuori dal campo. Il Napoli non può perdere la testa intesa sia come classifica che come quel progetto che da qualche anno ci accompagna e che presenta un bilancio a conti fatti più che positivo.
Domenico Matania
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