Dopo diverse giornate di speranze, soddisfazioni e attese e di difese a tutto campo del Napoli, della società, del mister e dei calciatori, consentiteci una serata di amarezza, di rabbia e di delusione. Pareggio   2 con il Milan dopo essere stati sul 2 a 0 e dopo avere sprecato più volte il gol del 3 a 0 8e del 3 a 1). E forse, purtroppo, non è un caso. Paghiamo una mancanza di freddezza e di cinismo nel chiudere le partite  (due carenze che conosciamo da tempo); paghiamo l’assenza di lucidità di diversi giocatori che pure dovrebbero essere i nostri top player (quei gol mancati da Maggio, Hamsik e soprattutto Insigne); paghiamo il momento di forma minima di calciatori come lo stesso Maggio, Zuniga, Dossena o Pandev; paghiamo forse l’eccesso di rispetto del mister nei confronti di calciatori che andrebbero sostituiti o magari neanche messi in campo; paghiamo una panchina obiettivamente troppo corta (Britos, Vargas, Donadel…)… E tutto questo a fine campionato rischia di pesare molto. Non è il momento dei bilanci (che restano comunque a conti fatti positivi) ma i momenti dei rimpianti iniziano ad essere troppi per una squadra che non “deve” vincere lo scudetto ma che dovrebbe lottare fino alla fine come meritano i suoi tifosi (stadio pieno stasera e delusione immeritata).
Domenico Matania