Se a Carlo VII (III di Spagna) si deve la costruzione del primo nucleo della flotta militare e lo sviluppo dei primi rapporti diplomatici per conferire visibilità al Regno nei circuiti marittimi internazionali, Ferdinando IV, successore di Carlo, provvide ad una seria opera di rafforzamento della marina militare e alla creazione di una marina mercantile competitiva. Sollecitato dalla regina consorte Maria Carolina d’Asburgo- Lorena, Ferdinando nominò John Acton ministro del commercio e della marina nel 1779. Oltre a metter su una grande flotta militare, l’Acton si preoccupò di creare i presupposti per una potenza duratura, per cui si adoperò per la nascita del cantiere navale di Castellammare di Stabia, istituì il Reggimento Real Marina e spese non poche energie per la formazione degli ufficiali. La politica mercantile del Regno fu tracciata sulla base di importanti accordi diplomatici internazionali. Innanzitutto nel settembre 1784 Ferdinando IV, tramite Francesco d’Aquino, principe di Caramanico, ambasciatore delle Due Sicilie a Parigi, dopo aver riconosciuto ufficialmente la nascita degli Stati Uniti d’America, iniziò delle trattative sulla base delle quali istituire una relazione di amicizia e di commercio con il nuovo stato oltre oceano. Nel marzo 1797, una volta superato il trauma della rivoluzione francese, fu nominato il primo console generale per gli U. S. A. e nell’aprile già una nave americana sbarcava a Napoli caricando liquori, seta grezza e lavorata, pasta e 100 casse di sapone. Il rafforzamento dei rapporti commerciali con gli U. S. A. fu sancito ulteriormente nel 1818, quando l’Oreto, carico di pregiati prodotti siciliani, sotto la guida del capitano Consiglio Bonaventura, partì da Palermo in primavera raggiungendo le coste di Boston i primi di giugno. L’Oreto, in questo modo, divenne il primo veliero italiano ad attraversare l’Atlantico seguito in breve da altri velieri siciliani, napoletani, sorrentini e liguri. Gli orizzonti commerciali e diplomatici non smisero di ampliarsi in quegli anni. Nel gennaio 1787, subito dopo che la Russia di Caterina II aveva preso il controllo della Crimea, fu stipulato il trattato di Czarskogesello, ratificato a Caserta il 21 marzo 1787 grazie al duca di Serracapriola don Antonino Maresca di Donnorso, per quarant’anni ministro plenipotenziario presso l’impero moscovita. Questo trattato consentiva alle navi napoletane di raggiungere il mar Nero passando per i Dardanelli e il Bosforo, raggiungendo quindi la Crimea, rinomata per la produzione di un ottimo grano che sarebbe stato impiegato nel Regno per l’industria della pasta sebbene, di lì a poco, ovvero nell’agosto dello stesso anno, sarebbe scoppiato il nuovo conflitto russo – turco proprio a causa del controllo della Crimea.
Alla seconda fase del Regno di Ferdinando IV, che dopo il congresso di Vienna prese il nome di Ferdinando I delle Due Sicilie, risale la costruzione delle prime navi a vapore. Il real decreto che prevedeva agevolazioni e privilegi fiscali per chi avesse voluto gettarsi nel settore della produzione delle navi a vapore, già realizzate negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, portò Pierre Andriel, un capitano marittimo francese affascinato dal Vermont, il battello fluviale di Roberto Fulton, varato nel 1807, ad impiegare capitali privati esteri e napoletani per la creazione di una società di navigazione, la Adnriel & C. Dai cantieri navali Vigliena di Napoli, dell’armatore Filosa, uscì quindi la prima nave a vapore del Regno, varata nel 1818, lo stesso anno in cui l’Oreto approdò a Boston. La Ferdinando I, il 27 settembre iniziò la crociera inaugurale che da Napoli toccò Civitavecchia, Livorno, Genova e Marsiglia. Il Regno delle Due Sicilie poteva quindi dirsi ufficialmente uno dei primi paesi al mondo ad aver avviato la costruzione delle navi a vapore, il primo paese che con una nave a vapore avesse ricoperto una lunga tratta in mare aperto, il primo che con una nave a vapore avesse attraversato il Mediterraneo toccando i porti di più stati. Molti pittori dell’epoca realizzarono diversi dipinti della nave tra cui uno della collezione Macpherson o quello conservato nella camera di commercio di Marsiglia. Nel 1824 una nuova nave a vapore, la Real Ferdinando, costruita a Glasgow nel 1823 e acquistata dall’Amministrazione Privilegiata dei Pacchetti a Vapore del Regno delle Due Sicilie, effettuava il collegamento di linea tra i porti di Napoli e Palermo.
Francesca Romano