Sconfitti e fuori dalla Champions i ragazzi di Mazzarri escono a testa alta agli ottavi di finale. Cosa resta? Restano le lacrime bellissime di quelle migliaia di napoletani che hanno fatto di tutto per stare a Londra e ci sono riusciti accontentandosi anche di stare fuori dallo stadio ma accanto alla squadra. Resta un’esperienza importante e utile nel “processo di crescita” spesso citato da De Laurentiis. Resta l’amarezza per alcune cose oscure anche in Europa (oltre che in Italia) come le sceneggiate degli avversari in campo, gli spogliatoi “truccati”, gli steward “razzisti” o le strane e unilaterali scelte dell’arbitro nel finale della partita. Resta la considerazione mazzarriana legata ad uno sport che è comunque un gioco spesso condizionato realmente da sorte ed episodi. Resta una squadra che non molla mai fino all’ultimo secondo. Resta un progetto societario serio ed esaltante che ci sta portando dove pochi anni fa non avremmo mai sognato di essere (compresa la possibilità di giocare alla pari con il Chelsea e di recriminare per una sconfitta). Resta, superata in poche ore l’amarezza del momento, una stagione ancora importantissima e che di offre, fra poche ore, la possibilità di arrivare terzi (o secondi…) in campionato e di giocarci una finale di Coppa. Grazie Napoli, allora, e riprendiamo la corsa! s.l.
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