Il regolamento del vero tifoso del Napoli. Il tifoso vero e non occasionale del Napoli: 1) Tifa sempre e comunque per il Napoli
2) Difende sempre e comunque la sua squadra e la sua città soprattutto quando sono attaccate dai soliti razzisti del Nord
3) Non si fa condizionare dalle solite critiche sistematiche degli opinionisti di turno, di ex calciatori, di procuratori o di giornalisti condizionati tutti, più o meno, magari da qualche problema personale con il Napoli o con la sua società
4) Non critica quotidianamente De Laurentiis: a) perché ricorda che prima di lui, a parte la (breve) parentesi maradoniana, il Napoli ha effettivamente vinto poco b) perché solo qualche anno fa qualcuno aveva gettato il Napoli in serie C senza che nessuno (politico o imprenditore) facesse qualcosa e ora, invece, siamo dove siamo c) perché mai, forse, il Napoli ha avuto nella sua storia un progetto societario serio e corretto come questo con campioni mai svenduti e giovani in crescita in un trend rispettato e inesorabile che ci ha portato dalla C alla Champions d) perché tutti i presidenti di calcio del mondo sono degli imprenditori e fanno (ci mancherebbe altro) gli interessi propri e anche quelli delle proprie società e delle proprie squadre d) perché dalle nostre parti non c’è un imprenditore più ricco, appassionato, potente e serio di De Laurentiis e) perché sa che il Napoli non può (per ora) raggiungere i livelli di potentati economici e politici come quelli di Juve, Milan, Inter o Roma (avete mai letto i fatturati delle aziende legate ai loro proprietari?)
5) Non critica un giorno sì e uno no Mazzarri se perde (o magari pareggia con il Milan a Milano, cosa che non ci riusciva neanche nell’età dell’oro!): a) perché con gli stessi giocatori e gli stessi schemi ci ha portato (per ora) agli ottavi di Champions (cosa mai riuscita prima dal 1926) e (per ora) in semifinale di Coppa Italia b) perché ha saputo creare un gruppo capace di battere chiunque su qualunque campo senza avere Maradona o Messi in squadra e con una carica che non avevamo mai visto negli sguardi degli azzurri negli ultimi decenni c) perché non esiste un allenatore perfetto e perché sa che attualmente non esiste, dati alla mano, un allenatore migliore di Mazzarri
6) Critica gli arbitri senza avere paura di essere accusato di vittimismo soprattutto, poi, quando (sempre dati alla mano) commettono errori a senso unico contro il Napoli privandolo di oltre 10 punti con i quali ora staremmo facendo altri ragionamenti
7) Non inizia i suoi discorsi con la frase: “Abbiamo vinto ma…”;; “L’arbitro ci ha negato un rigore netto tuttavia…” o “sono tifoso del Napoli però…”. Corollario che vale anche per le espressioni: “non possiamo non riconoscere che… dobbiamo essere corretti e/o imparziali”: nessuno ha mai chiesto ai tifosi in qualsiasi parte del mondo di essere corretti e/o imparziali e la tesi vale anche per la stampa (a titolo di esempio basta leggere gli articoli di qualche giornale stampato al Nord)
8) Sa che il calcio è un gioco, importante in particolare per tutti noi di Napoli e del Sud (a caccia di una rivalsa non facile contro i potenti del Nord da 150 anni) ma è sempre un gioco nel quale a) può capitare che un calciatore sbagli un rigore o prenda un palo e qualche volta capita più spesso del solito b) è difficile segnare contro 11 avversari schierati davanti alla porta c) mai ci era capitato (in tanti anni di militanza azzurra) di assistere a spettacoli come le rimonte impossibili in campionato o in coppa o le vittorie “facili” contro Inter o Juve d) si può perdonare a ragazzi di 20 anni di essere più motivati dopo quella famosa musichetta e contro il Manchester piuttosto che, senza musichette, contro il Chievo o il Bologna (confessatelo: voi stessi avevate mai raggiunto, al San Paolo o a casa, l’intensità di quel grido del gol contro gli inglesi?) e) nessuno aveva sottoscritto patti credibili per vincere o magari stravincere i campionati ma nessuno può rimproverare a questi ragazzi, a questo allenatore e a questa società di non uscire con “la maglia sudata” dopo ogni partita.
9) Se proprio avete intenzione di ignorare i punti precedenti e di continuare ad aspettare la sconfitta (o il pareggio) del Napoli per accanirvi contro il Napoli sui giornali, in tv, in radio o al bar, dimettetevi da tifosi del Napoli: non abbiamo bisogno di “gufi” e ci sono tante altre squadre con le quali si può “vincere facile”…
Gennaro De Crescenzo, Salvatore Lanza (Il Nuovo Sud)
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