La matrice settaria ed iniziatica dei protagonisti e degli ispiratori del cosiddetto Risorgimento è l’oggetto di una documentata ricerca di Pierluigi Baima Bollone, noto studioso della Sacra Sindone. “Esoterismo e personaggi dell’unità d’Italia. Da Napoleone a Vittorio Emanuele III” (Priuli & Verlucca, Torino, pp.304 ) ricostruisce con l’apporto di una solida documentazione l’appartenenza massonica o iniziatica di D’Azeglio, Cavour, Garibaldi, Mazzini, Costantino Nigra e dei sovrani sabaudi da Carlo Alberto in avanti. Secondo lo studioso piemontese, pur non essendo personalmente affiliato alla massoneria (ma lo erano molti suoi collaboratori, come Costantino Nigra, che divenne nel 1861 Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia), Cavour condivise totalmente il disegno della setta di impadronirsi di Roma per indebolire la Chiesa cattolica, favorendola “per calcolo politico” . Ed è a lui che i massoni torinesi pensarono di affidare la carica di Gran Maestro.
Di particolare interesse, per comprendere in quali ambienti sia stato elaborato il disegno dell’unificazione dell’Italia, é la chiave della numismatica utilizzata da Baima Bollone. Monete e medaglie, in un’epoca nella quale non esisteva neanche la fotografia, funzionavano da mass-media e veicolavano simboli. Napoleone Bonaparte, e diversi sovrani sabaudi fino a Vittorio Emanuele III, possedevano importanti collezioni di monete ed erano esperti di numismatica. La prima volta che il nome Italia, usato per designare un’entità politica, appare su una moneta in epoca pre-risorgimentale, è nel 1801-1802. Si tratta del “marengo”, moneta coniata per celebrare la vittoria di Napoleone Bonaparte contro gli austriaci nelle campagne di Marengo (Alessandria) il 14 giugno 1800. Vi appare la scritta “L’Italie delivrée a Marenco” (L’Italia liberata a Marenco).
Con l’occupazione del Piemonte da parte dei rivoluzionari francesi nel 1800 nasce la Repubblica della Gallia Subalpina che conia, oltre al marengo, monete che recano il simbolo del triangolo “simbolo massone di derivazione alchemica ed ermetica”, oppure l’archipenzolo (triangolo isoscele dal quale pende un filo a piombo), altro simbolo della massoneria. Per Baima Bollone “quasi tutti i famigliari di Bonaparte e i principali componenti della sua cerchia sono stati iniziati”. Quanto a lui, “vi sono numerosi indizi che fosse massone” .
Il filo rosso dell’esoterismo, le pratiche occultistiche e lo spiritismo, collegano tra loro i principali artefici del processo di unificazione dell’Italia. Massimo d’Azeglio praticava lo spiritismo, che diffondeva nelle lettere agli amici. Giuseppe Mazzini, era “Maestro della Carboneria” alla quale era stato iniziato nel 1827, e “difficilmente poteva non essere iniziato in massoneria”. Il fondatore della “Giovine Italia” era in “straordinaria affinità intellettuale” con Helena Blavatsky (1831-1891), una spiritista, poi fondatrice della Società Teosofica, legata anche a Garibaldi. La Blavatsky – secondo diverse testimonianze – combatté a Mentana tra le fila dei garibaldini contro l’esercito pontificio, rimanendo anche ferita. In una celebre conferenza alla Società Teosofica nel 1907 Mazzini fu presentato come una “importante figura dell’occultismo italiano”.
Baima Bollone, che sceglie il cosiddetto “metodo avalutativo” nella sua ricerca, non esprime giudizi di valore sul cosiddetto Risorgimento, ma si limita ad allineare documenti che offrono significative conferme e nuovi elementi a chi, invece, intende giudicare sulla base degli elementi informativi.
Il lavoro di questo studioso piemontese, che non si può neanche definire ostile al cosiddetto Risorgimento, segue le approfondite ricerche di Cecilia Gatto Trocchi (Il Risorgimento esoterico, Mondadori 1996) e di Antonella Grippo (L’avanguardia esoterica, Literalia 1997).
Va detto peraltro che la sua definizione dell’esoterismo come “una sorta di corto circuito intellettuale del pensiero verso verità diverse da quelle materiali immediate” non è solo riduttiva ma errata. L’esoterismo, infatti, è il modo per trasmettere agli iniziati la contro-visione del mondo elaborata dalle sette. La religione cattolica non conosce nessun esoterismo. La dottrina della Chiesa, fondata da Gesù Cristo per trasmettere l’insegnamento da lui dato agli Apostoli, non è segreta e la possibilità di ascesi al Mistero, il cuore di Gesù, è offerta a tutti tramite la vita spirituale. La porta d’ingresso alla Chiesa è il battesimo e non un’iniziazione esoterica. (LN48/12)
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COMUNISMO: GUEVARA TESTIMONIAL, BOICOTTAGGIO PIEGA LA MERCEDES-BENZ
(Lettera Napoletana) La minaccia di boicottaggio da parte degli esiliati cubani ha impedito al gruppo automobilistico tedesco Daimler AG, che controlla il marchio Mercedes-Benz, di utilizzare l’immagine del guerrigliero comunista Ernesto “Che” Guevara per una campagna pubblicitaria negli Stati Uniti.
Il 10 gennaio scorso la casa automobilistica aveva presentato all’International Consumer Electronics Show, una fiera che si svolge annualmente a Las Vegas, un’applicazione destinata ai telefoni cellulari smartphone per il car-sharing (uso condiviso dell’auto) utilizzando la nota foto di Guevara scattata nel 1960 dal fotografo Alberto Korda, la più inflazionata propagandisticamente. Sul basco di Guevara spiccava il logo della Mercedes-Benz al posto della tristemente nota stella rossa; alle sue spalle, la scritta “Viva la Revolución”. L’amministratore delegato della Mercedes Benz, Dieter Zetsche, aveva detto alla platea illustrando il prodotto: «Molti ancora pensano che car-sharing sia sinonimo di comunismo. Allora in questo caso è bene dire viva la rivoluzione».
Innescate anche dalla dissidente cubana Yoani Sanchez, che su Twitter aveva annunciato il lancio della campagna pubblicitaria negli Usa, le reazioni degli esuli cubani, oltre un milione, numerosissimi in Florida, sono state durissime. A loro si sono aggiunti gruppi conservatori ed anticomunisti americani. Oltre alla reazione a mezzo di Internet, dove è stata creata nel giro di poche ore una pagina su Facebook intitolata “Diciamo alla Mercedes che non è giusto usare l’immagine di un sanguinario assassino”, è stata promossa attraverso diversi siti web una raccolta di firme per chiedere alla casa automobilistica le scuse immediate ed il ritiro della campagna pubblicitaria. Centinaia di lettere sono arrivate alla Daimler AG.
La protesta è riuscita a coinvolgere istituzioni culturali ed opinion-leaders. La Heritage Foundation, una delle più importanti Fondazione conservatrici Usa, ha pubblicato sul proprio sito un post con la scritta “La Mercedes usa il pazzo comunista Che Guevara per vendere le proprie auto di lusso”, la nota giornalista radiofonica cubana Ninoska Pérez Castellón ha bollato la scelta della Mercedes Benz di “usare l’immagine di un assassino per che ha predicato l’odio e la lotta di classe per vendere auto” (Agenzia EFE, 13.1.2012). La Daimler Ag, di fronte alle minacce di boicottaggio, ha fatto macchina indietro. «Con l’uso di questa immagine non abbiamo voluto riabilitare la vita, le azioni di questa figura storica – ha scritto il gruppo tedesco in un comunicato – o la sua filosofia politica. Chiediamo sinceramente scusa a quanti abbiamo offeso» (EFE, 13.1.12).
La vicenda conferma la fragilità anche di colossi multinazionali come la Daimler Ag davanti a campagne ben organizzate di boicottaggio che siano capaci di mobilitare comunità oppure gruppi sociali e mostra come sia possibile perfino trasformare in occasioni di controinformazione la propaganda di miti rivoluzionari come Guevara. Sulla costruzione di tale mito è di grande interesse il saggio di Alvaro Vargas Llosa, figlio dello scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, Il Mito Che Guevara e il futuro della libertà (Lindau). (LN48/12)
Leggi l’articolo “Appunti per mandare in frantumi un falso mito giovanile”
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STORIA: DAGLI USA UN FILM SULLA GUERRA DI VANDEA
(Lettera Napoletana) Uscirà a febbraio in dvd “The War of the Vendee” (La guerra di Vandea), film prodotto dalla Navis Pictures, di Dansbury (Connecticut, Usa), secondo quanto informa Agencia Faro. Gli attori sono ragazzi “in gran parte homeschooled”, cioè educati e formati dalle famiglie.
La Navis Pictures, piccola casa cinematografica cattolica fondata nel 2007 dall’attore e regista Jim Morlino, ha già prodotto, utilizzando 166 ragazzi-attori non professionisti, l’ottimo film in dvd “St. Bernadette of Lourdes” (2009), ed un altro dvd, “Robin Hood, the good spirit of Sherwood” (2007), che ricostruisce la figura storica dell’arciere alla luce della dottrina cattolica sulla giustizia sociale.
Morlino ha annunciato l’intenzione di realizzare film su soggetti come i Martiri cristiani, Santa Giovanna d’Arco e la battaglia di Lepanto. (LN48/12)
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TRADIZIONE: NUOVA MESSA IN RITO TRIDENTINO A NAPOLI
(Lettera Napoletana) – Una nuova Messa in rito romano antico, detto tridentino, viene celebrata a Napoli, dall’inizio dell’anno nella chiesa di Santa Teresa degli Scalzi, conosciuta anche come Santa Teresa al Museo per la vicinanza al Museo Archeologico Nazionale.
La Messa, accompagnata dal coro delle Suore Francescane dell’Immacolata, viene celebrata la domenica alle 9. (LN48/12)
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