Carlo Pontecorvo, presidente della LGR di Navigazione ha iniziato il 2012 con una ventata d’ottimismo aggiungendo 2 nuove petroliere alla sua flotta e portando così ad otto il numero di unità.  Le due oil tankers sono state costruite in Corea del Sud ed è proprio lì quindi, che il 5 gennaio scorso, si è tenuto il battesimo. “Nisida” e “Miseno”, tenute a battesimo, rispettivamente da Carlotta Pontecorvo e Carolina Caccioppoli, sono destinate al trasporto di prodotti petroliferi worldwide. Carlo Pontecorvo, da napoletano doc, ha chiamate le sue ultime arrivate “Nisida” e “Miseno” continuando la tradizione, che lo vede imporre alle navi della sua flotta nomi di località partenopee.
Le due unità hanno un valore di circa 35 milioni di dollari l’una e sono tecnologicamente all’avanguardia. Sono infatti dotate anche della cosiddetta “cittadella”, ovvero il locale blindato dove l’equipaggio può rifugiarsi in caso di attacco dei pirati, mantenendo il controllo del timone. Questo è importante perché le navi saranno impiegate su rotte worldwide passando quindi spesso anche dal golfo di Aden dove la piaga della pirateria sta assumendo dimensioni macroscopiche.
Ci sono poi due cose che Pontecorvo considera prioritarie nella sua politica imprenditoriale: la salvaguardia dell’ambiente e la formazione professionale. E se, dell’ambiente, con Ferrarelle ne ha fatto una bandiera, visto che il Signor Pontecorvo è anche il presidente della rinomata “acqua effervescente naturale”, anche nello shipping, il Pontecorvo armatore punta su navi che siano il meno inquinanti possibile ed emettano la minore quantità di CO2. Dall’ambiente alla formazione: “Ci occupiamo direttamente anche della formazione degli equipaggi, precisa Pontecorvo, selezioniamo il personale specializzato sempre più raro da trovare e cerchiamo di privilegiare, per quanto possibile, le risorse italiane. Un’impresa non facile visto che sono sempre meno i giovani italiani che intendono accedere alle professioni marittime che pur hanno rappresentato, nel nostro paese, una nobile tradizione. E non aiuta certo il drammatico e sempre crescente fenomeno della pirateria”.
Ilaria Buonfanti