Aria nuova nella società e nella politica napoletana? Qualche indizio in questo senso nelle ultime dichiarazioni di due protagonisti della scena partenopea: Aurelio De Laurentiis e Stefano Caldoro.
Dopo le dichiarazioni antigaribaldine di qualche settimana fa e l’idea che “adesso sarebbe il caso di riprenderci quello che ci spetta”, il presidentissimo del Napoli, infatti, in un’intervista a Sportitalia curata da Michele Criscitiello, ha esaltato i valori della civiltà napoletana: “la gente che non ha la coscienza di Napoli non può capire”, “meravigliosi, poi, i napoletani all’estero”, “Napoli era il regno più ricco, aveva la maggiore quantità di oro…”, eppure viviamo “l’amaro sapore della diversità tra Nord e Sud”… , i “napoletani sono i vessati per eccellenza, abituati alle sofferenze e capaci di sopportare con il sorriso… lo scudetto lo abbiamo già sul petto, un Vesuvio esplosivo di intelligenza e di creatività” (video magistrale di Angelo Forgione al link http://www.youtube.com/watch?v=-yVAe0PCSM4&feature=player_embedded). Il governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, invece, dopo le ultime polemiche leghiste contro il dramma dei rifiuti (“i rifiuti glieli abbiamo messi a quel posto”), ha dichiarato: “Stiamo studiando come bloccare i rifiuti industriali che dal Nord continuano ad arrivare al Sud. È la prima risposta alla mancanza di reciprocità”. Una dimostrazione di rabbia e di orgoglio, dopo decenni di sversamenti illegali sull’asse Nord-Sud (come dimostrato da diverse inchieste della magistratura locale), uno dei motivi all’origine dell’attuale dramma e dei danni irreversibili arrecati al nostro territorio. Preannunciate, allora una serie di ispezioni nei siti che, negli anni, hanno visto calare al Sud tonnellate di rifiuti speciali, industriali e tossici… (intervista completa su Il Mattino http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=158105). Due esempi di libertà rispetto alle logiche e alle gabbie di culture ufficiali e di partiti. Due segnali importanti sulla strada del futuro e necessario riscatto di Napoli, della Campania e del Sud (FONTE www.neoborbonici.it).