Un distretto per valorizzare l’artigianato napoletano, un luogo, una sede per evitare la dispersione delle tantissime attività che per anni, se non per secoli, hanno dato vita ad un tessuto sociale ed economico di grande livello, con la capacità di creare prodotti apprezzati dal mercato per l’abilità dei produttori-esecutori, gli artigiani napoletani. Nasce così «La via dei mestieri», un progetto portato avanti all’Università Federico II, facoltà di Architettura, Laboratorio di Progettazione architettonica del professor Sandro Raffone: una ricerca dei suoi allievi ha portato alla elaborazione di oltre quaranta progetti, e anche alla individuazione del sito dove realizzare – appunto – la «Via dei mestieri», nell’area industriale dimessa ad Est, fra gli ex gasometri e via Brecce a Sant’Erasmo, la zona dell’autostrada per Pompei-Salerno. I progetti sono da oggi in mostra (alle 15) nella sede di Architettura di via Forno vecchio. Il problema di valorizzare l’artigianato napoletano (dai gioielli alla sartoria, alla ceramica) è presente da tempo nel dibatitito socio-economico, e anche culturale, cittadino, anche per il forte rischio di estinzione di tante attività connesse all’artigianato di grande tradizione. Ora arriva questo progetto che ha tutte le intenzioni di scendere nel concreto, offrendo alla città un piano di lavoro che può contribuire alla valorizzazione del comparto. «Qualche anno fa, nel corso triennale – dice il professor Raffone – avevo proposto il tema “Centri anticamorra” che riguardava l’innesto nel centro antico di funzioni che costringessero i napoletani a frequentarlo. Al contrario, proprio per aderire alla realtà, ho escluso la possibilità di cercare la “Via dei mestieri” nel minuto tessuto dove peraltro, in vicoli e cortili, permangono attività artigiane. La “Via dei mestieri” andava cercata in periferia, o meglio nelle aree industriali dismesse che, come in tutte le grandi città europee, sono divenute aree pregiate».
(fonte Il Mattino)
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