In merito al recente dibattito sull’opportunità o meno di festeggiare il 17 marzo i 150 anni dell’Italia unita, il Movimento Neoborbonico ha realizzato un apposito adesivo che sta già distribuendo in migliaia di copie (informazioni su neoborbonici.it e ilnuovosud.it) con la sintesi della posizione che al Sud si dovrebbe assumere: “CentocinQuantaretorica. 150 anni di bugie: io non festeggio”. L’unificazione italiana ha avuto nell’ex Regno delle Due Sicilie conseguenze tragiche e ancora attuali: la fine di un Regno antico e autonomo e di una capitale mondiale, massacri, saccheggi e l’inizio di questioni come l’emigrazione e la questione meridionale prima sconosciute e tuttora irrisolte. Per rispetto nei confronti delle centinaia di migliaia di vittime chiamate “briganti” e cancellate dalla storia e dei milioni di emigranti partiti dalla nostra terra dal 1861 in poi, bisognerebbe restituire verità alla storia piuttosto che continuare a celebrare in maniera retorica e unilaterale fatti e protagonisti di un “risorgimento” tutto ancora da riscrivere. La costruzione di una vera identità nazionale non può non passare per la verità storica.